Il Piccolo 30-05-2002
LUBIANA - Per la prima volta in Slovenia le comunità nomadi avranno un posto «riservato» nelle assemblee civiche
Sono seimila e avranno un trattamento analogo alle etnie italiana e ungherese
LUBIANA - Crolla un tabù: per la prima volta in Slovenia i Rom avranno un seggio garantito in venti Comuni del Paese. Lo ha stabilito ieri con un decreto legge il Parlamento di Lubiana dando applicazione alle disposizioni di tutela dei diritti della comunità Rom sancite dalla Costituzione. La normativa interessa i Comuni situati nelle aree dove le comunità nomadi sono più numerose ovvero nel Nord-Est, ai confini con l'Ungheria, e nel Sud-Est, alla frontiera con la Croazia. Secondo le stime dell'istituto per le minoranze la comunità Rom slovena conta circa 6 mila appartenenti.
Ma non è stato un parto facile: la normativa, proposta dal ministro degli Interni, Rado Bohinc (Lista Unita) è stata criticata anche all'interno del suo partito. Il suo collega Janko Veber ha infatti ipotizzato che i Comuni interessati subiranno una concentrazione di nomadi provenienti da altre parti del Paese e che dovranno far fronte da soli agli obblighi derivanti dalla Costituzione e dalle altre leggi di tutela dei Rom. Pronta la replica di Bohinc il quale ha risposto che il governo assicurerà finanziamenti per questa comunità sul modello di quelli previsti per le minoranze italiana e ungherese.
Sempre a Veber ha replicato il liberal democratico Jozef Skolc il quale ha detto che i toni usati dal parlamentare vengono evitati anche dagli esponenti della destra più estrema in altre parti d'Europa. Scontate le critiche del Partito Nazionale di Zmago Jelincic, mentre i socialdemocratici si sono dimostrati schizofrenici. Da un lato, per bocca del deputato Joze Tanko, hanno affermato di essere d'accordo sulla legge, anzi di auspicare altri provvedimenti per l'integrazione dei Rom, come ad esempio sovvenzioni a quelli con residenza fissa. Però il loro leader Janez Jansa ha chiesto di togliere dall'elenco delle località interessate Grosuplje, la cittadina dove ha trascorso l'infanzia. Insomma sì ai Rom, ma non a casa mia. La proposta è stata respinta.
Red