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Il Piccolo 20-03-2002

IL CASO - Continua il braccio di ferro tra il direttore Ezio Rojatti e il consiglio d'amministrazione

Duello a tutto campo per l'Orchestra

Bloccate le prove del Coro al «Nuovo». Si aspetta la mediazione della Regione

UDINE - E' ancora testa a testa tra il direttore dell'Orchestra Sinfonica regionale del Friuli Venezia Giulia, Ezio Rojatti, e la presidenza della stessa formazione musicale nata nel luglio 2000, con sede a Udine, per volontà della Regione e con l'appoggio dell'allora assessore alla Cultura, Franco Franzutti, passato poi, nella giunta Tondo, ai trasporti. Dopo gli strali lanciati l'altro ieri in una conferenza stampa da Rojatti all'indirizzo della riconfermata presidente del consiglio d'amministrazione Donata Irneri Hauser, accusata d'essere «inadatta» a ricoprire l'incarico e di «remare contro lo sviluppo dell'Orchestra», la vicenda è proseguita in un clima infuocato: nel pomeriggio della stessa giornata il Cda si era riunito in seduta straordinaria e aveva invitato la «bacchetta» Rojatti a rientrare nei ranghi e a proseguire l'attività di direttore artistico dell'Orchestra.

Il maestro, infatti, aveva annunciato la sua intenzione di sospendere le prove e, dunque, di interrompere la tournée pasquale dell'Orchestra. Una decisione presa a maggioranza insieme ai novanta orchestrali, aveva detto Rojatti, con soli diciassette astenuti e tre voti contrari. Alla strigliata del cda faceva seguito un altro episodio. «Avevo comunicato per iscritto la mia disponibilità a intervenire al consiglio - racconta Rojatti -, ma non sono stato invitato». E poi, sempre nella serata di lunedì, la richiesta da parte del Coro del Friuli-Venezia Giulia, costola dell'Orchestra diretta da Cristiano Dell'Oste, di entrare nel Teatro Nuovo (sede della formazione) per fare delle prove, incontrava, a detta di Rojatti, un secco rifiuto. «Ci hanno chiuso le porte in faccia», dichiara senza mezzi termini.

Intanto, sulla querelle, che ha sollevato una vera e propria bufera nel mondo della musica e della cultura regionali, pare allungarsi l'ombra della politica. Non è un mistero, infatti, che Rojatti aveva goduto di ampi favori da parte del precedente assessore regionale alla Cultura, Franco Franzutti, deus ex machina nella creazione dell'Orchestra nata in Friuli non senza traumi e dopo un lungo duello con l'avversaria Orchestra Filarmonica di Udine. Poi il testimone della cultura è passato ad Alessandra Guerra, pure lei vicina all'Orchestra e sostenitrice della direzione artistica Rojatti. Inoltre, i dissapori tra Rojatti e la Hauser non sono cosa nuova. «Le incomprensioni tra i due ci sono sempre state», conferma Elio De Anna, presidente della Provincia di Pordenone e membro del consiglio d' amministrazione dalle origini dell'Orchestra fino a oggi.

E allora perché, si chiede più di qualcuno, la giunta regionale ha deciso di confermare alla presidenza Donata Hauser? Si è trattato, forse, di uno sgambetto al direttore? «Il comportamento della giunta resta per me un enigma», dichiara Rojatti, che ha rivolto un appello al presidente Renzo Tondo e si è detto pronto a un incontro con i vertici regionali, che potrebbe essere già fissato per oggi. Anche perché, conferma il direttore senza sbilanciarsi troppo, «qualche segnale positivo l'ho già ricevuto». Non si perde d'animo, dunque, la «bacchetta» che ha deciso di portare lo scontro con il cda fino in fondo. «Sono determinato perché credo fermamente nella validità di questo progetto», afferma, consapevole di rischiare molto. Il consiglio, infatti, ha il potere di sfiduciarlo. «Facciano un po' ciò che vogliono», commenta, lasciando intendere d'essere preparato al peggio. Dal canto suo, il consiglio d'amministrazione dell'Orchestra sembra voler mantenere, per il momento, una linea ferma, ma prudente.

Questo, almeno, risulta dalle dichiarazioni del presidente della Provincia di Pordenone, Elio De Anna, tra i fondatori della Sinfonica regionale e membro storico del cda. «Abbiamo accolto questa presa di posizione con un certo imbarazzo», confessa. E aggiunge: «Non mi risulta che ci sia l'intenzione di destituire Rojatti dall'incarico». Convinto sostenitore dell'Orchestra regionale, De Anna non nasconde che le tensioni tra presidenza e direzione abbiano radici lontane. «Ho sempre cercato di operare - fa sapere - nel senso della mediazione, specie quando sorgevano divergenze legate alla diversità d'ambiente». Leggasi l'antica rivalità tra Udine e Trieste, che sembra essere una delle chiavi di lettura dell'intera vicenda. De Anna, infine, apre uno spiraglio di speranza per il futuro della formazione musicale. «La Regione ha stanziato tre miliardi per l'Orchestra - sottolinea - e il cda in carica ha in mente di utilizzare questo finanziamento per creare, con sede a Udine, un gruppo di almeno una trentina d'orchestrali stabili. Credo che quest'operazione potrà aiutare a dare al progetto continuità e ulteriore solidità».

Alberto Rochira