Il Piccolo 08-11-2001
Noti solo i personaggi locali e quelli nazionali. Zvech: «Faremo tesoro delle critiche per far ricrescere la Quercia»
TRIESTE - La politica regionale, questa sconosciuta. È quanto emerge dalla ricerca realizzata dalla People Swg per conto del gruppo regionale dei Ds attraverso lo studio di un campione d'interviste telefoniche. Le conclusioni spiegano come gli interrogati, pur sollecitati a osservare la politica regionale e in particolare il partito della Quercia in Friuli-Venezia Giulia, spesso tendono piuttosto a oscillare verso la realtà locale o quella nazionale. «È come se la dimensione regionale - si legge nella relazione - fosse uno snodo in cui la politica, le sue iniziative, le sue posizioni e i suoi protagonisti entrassero in un cono d'ombra».
Una visione sfuocata della propria realtà politica regionale che inevitabilmente si ripercuote sugli esponenti dei partiti, spesso del tutto sconosciuti. Non è un caso che gli intervistati - «in buona parte non critici pregiudizialmente nei confronti del centrosinistra», chiarisce la Swg - nel tentativo di parlare dei rappresentanti dei Ds indichino spesso esponenti locali o personaggi che hanno condiviso lo schieramento ma non appartengono alla Quercia. Per Trieste un esempio su tutti è l'identificazione con Riccardo Illy. Un dato che deve far riflettere giacché questa ricerca non è il classico sondaggio a risposta multipla bensì un ragionamento fatto dall'intervistato, senza suggerimenti. Ecco allora che gli elettori danno anche consigli pratici ai politici rispondendo alla domanda: «Quale potrebbero essere gli impegni che una forza politica dovrebbe seguire a livello regionale?»
Nell'ordine, gli intervistati sottolineano la necessità di un maggiore potere decisionale da parte della Regione, al tempo stesso la necessità di una maggiore autonomia da attribuire a Comuni e Province. Subito dopo la possibilità di innescare una sorta di competizione tra Regioni, ma anche un'attenzione particolare ai collegamenti con gli Stati candidati a entrare nell'Ue. Non mancano poi i temi classici: Sanità, servizi, occupazione, immigrazione clandestina, ambiente.
Non è invece, sostiene la Swg, risultato facile per gli intervistati dire come una forza politica regionale debba comunicare. Le indicazioni più gettonate: un linguaggio chiaro, semplice e comprensibile, l'utilizzo di parole concrete e sempre con un taglio pacato, senza l'impiego eccessivo della critica, lasciando piuttosto il posto a quello che si è fatto e si intende fare.
«Questa ricerca - spiega il consigliere regionale dei Ds, Bruno Zvech - è uno stimolo per tutti, non solo per il nostro partito, al fine di ovviare a quell'indefinitezza che traspare tra gli intervistati sia dell'idea di Regione sia della politica regionale. Ero sicuro che la gente volesse una politica non urlata, mentre colpisce l'attenzione verso l'autonomia e l'allargamento dell'Ue». Gli intervistati, se da una parte riconoscono ai Ds buone idee, onestà e preparazione della classe dirigente, dall'altra denunciano una scarsa presenza tra la gente, una minore grinta rispetto al passato e una tendenza all'adattabilità, con accettazione del compromesso dei suoi rappresentanti. «Sono cose che dovremo prendere in considerazione», sostiene Zvech. Le elezioni regionali del 2003 sono dietro l'angolo.
Pietro Comelli