Il Messaggero Veneto 13-06-2002
L'esponente del Terzo polo oggi a Udine con il comitato per il no alla legge elettorale
TRIESTE - Anche se la raccolta delle firme continua, perché fa da traino alla campagna referendaria (e, in proiezione, anche alle consultazioni regionali), il quorum dei richiedenti è ormai stato raggiunto. Oggi al comitato per l'abrogazioone della legge elettorale aderirà anche il "terzopolista" Aldo Gabriele Renzulli. L'avvocato Bruno Malattia, che ne è il coordinatore, commenta soddisfatto tanto i buoni risultati conseguiti, quanto gli effetti prodotti in seno allo schieramento avversario.
"Un dato significativo è quello dell'omogeneità della risposta. In percentuale le varie province si equivalgono, e questo è segno che di un intersse diffuso. La gente, in tutta la regione non è disponibile ad accettare la prevaricazione che il consiglio avrebbe voluto improre", dice. "L'altro dato è la crescita continua di un fermento sul tema. Renzulli è un politico noto ed esperto, e la sua adesione è una cosa importante. Però non si tratta di un fenomeno di vertice: dietro di lui ci sono parecchi sindaci, e anche tantissimi cittadini comuni, per nulla impegnati in politica".
Il fermento, aggiunge, sta montando anche in seno alla Casa delle libertà. "Anche questo è un bel risultato. Mi risulta infatti che in settori sempre più ampi della coalizione si sta manifestando un certo dissenso nei confronti del provvedimento adottato. Secondo quanto mi dicono, anzi, si starebbe già preparando il conto per chi ha voluto portarlo avanti a tutti i costi. Se la cosa potesse innescare una frana nei confronti del centrodestra la soddifazione sarebbe doppia".
"Però a vincere davvero non saranno i partiti ma gli elettori, di una parte come dell'altra. I cittadini recuereranno quel ruolo sovrano che è attribuito loro dalla Costituzione, e si apriranno reali prospttive di rifondare la Regione", dice ancora Malattia, che non crede assolutamente alla possibilità di un blitz sulla legge appena approvata, per disinnescare il referendum.
"In Italia siamo tristemente abituati a scavalcamenti dell'opinione pubblica e a scippi dei diritti. Ma arrivatia questo punto un'azione del genere potrebbe rivelarsi il peggiore e definitivo autogol del centrodestra", osserva. "Gli elettori hanno chiesto di esprimersi direttamente, e intendono farlo. Poi, dopo il loro pronunciamento, i partiti di governo potranno fare tutte le scelte che vorranno". Quanto all'esito delle elezioni regionali, ieri, l'auspicio di una vittoria alle prossime elezioni regionali che ripeta il successo delle amministrative in città come Gorizia è stato espresso dal consigliere regionale Bruno Zvech (Ds). «Dopo il voto amministrativo - ha detto Zvech - importanti esponenti del centro destra affermano di non aver perso nulla... a parte i sindaci. Siamo contenti - ha aggiunto - speriamo succeda così anche per le regionali del 2003: al centrodestra la stessa vittoria, al centro sinistra la Presidenza della Giunta regionale».