Il Piccolo 09-06-2002
I diessini Zvech e Tesini: «Obiettivo centrato, ma vogliamo arrivare ben oltre quota 40 mila». La data del voto verrà fissata entro la fine di agosto
La consultazione confermativa si terrà tra la seconda metà di ottobre e la prima metà di novembre
TRIESTE - Esulta il Comitato promotore del referendum elettorale: il traguardo delle 36.400 firme ieri è stato raggiunto e superato. Le sottoscrizioni per sostenere la richiesta di consultazione popolare continueranno anche nei prossimi giorni, ma ormai il numero è sufficiente per essere sicuri che il referendum confermativo si farà: in autunno, in una data ancora da definire, i cittadini del Friuli Venezia Giulia verranno chiamati alle urne per far sapere se vogliono o meno accettare la nuova legge elettorale regionale approvata lo scorso marzo dal Consiglio regionale con 41 voti sui 60 a disposizione.
Friulani e giuliani dovranno decidere se dire «sì» o «no» al sistema proporzionale con sbarramento al 4 per cento e «indicazione» del presidente della giunta, ovvero quanto prevede l'attuale normativa sostenuta dalla Casa delle libertà e da Rifondazione comunista. In caso di vittoria dei «no» e quindi di «non conferma» della legge, nel 2003 in Friuli Venezia Giulia si andrà a votare per le regionali con il cosiddetto «Tatarellum» già in vigore nelle altre Regioni a statuto ordinario, che impone l'elezione diretta del «governatore», cosa auspicata da Ds, Margherita, Comunisti italiani e da tutti gli altri «satelliti» del Centrosinistra.
Da ieri, quindi, si è certi che la consultazione ci sarà. Giunti nei giorni scorsi a una manciata di firme dalla quota necessaria, ieri i referendari hanno promosso una mobilitazione generale in tutto il Friuli Venezia Giulia, da Trieste a Pordenone. Obiettivo dichiarato (e centrato): raccogliere le adesioni mancanti. I banchetti piazzati nei maggiori centri della regione hanno ognuno contribuito a spingere il numero dei richiedenti su su, oltre il tetto dei 36.400 e verso la soglia dei 40 mila. «L'affluenza ai tavoli disseminati nelle piazza - spiega il consigliere regionale diessino Bruno Zvech - è stata buona e omogenea dappertutto: nonostante il tempo inclemente, la gente ha risposto ancora una volta alla grande. Noi promotori siamo soddisfatti ma non "sazi": continueremo a raccogliere adesioni fino all'ultimo momento, anche perché il contatto con chi viene a firmare è un'impareggiabile opportunità di confrontarsi con la popolazione, ascoltarne le critiche e i suggerimenti, saggiarne la voglia di partecipazione alla vita pubblica».
Gli fa eco il friulano collega di partito Alessandro Tesini, capogruppo in Consiglio della Quercia: «Nemmeno la concomitanza con la partita dell'Italia ha frenato i firmatari che, anzi, con il passare dei giorni sono sempre più informati e quindi crescono di numero. Ciò è frutto dell'enorme lavoro sul territorio svolto dagli amministratori locali dell'Ulivo, cui si sono aggiunti strada facendo i radicali, l'Italia dei valori, varie componenti laiche e liberali della società. Il nostro obiettivo rimane quello delle 50 mila sottoscrizioni, alla faccia dei detrattori, degli scettici e di chi andava in giro dicendo che il fronte referendario non ce l'avrebbe fatta».
Le firme raccolte ieri ora dovranno essere riordinate e certificate, in attesa di essere consegnate assieme alle altre al segretario generale del Consiglio regionale il giorno 26 giugno, vigilia della scadenza formale dei termini per il deposito della richiesta di referendum. Da allora il Consiglio avrà un mese di tempo per controllare la regolarità dei moduli (con particolare attenzione agli eventuali doppioni e alla validità dei certificati acclusi); quindi toccherà alla giunta regionale, nella persona del suo presidente, determinare entro ulteriori 30 giorni (ovvero entro la fine di agosto) la data del voto, che in ogni caso si dovrà tenere non prima di 50 e non oltre 90 giorni. Un rapido calcolo: il referendum si svolgerà tra la seconda metà di ottobre e la prima metà di novembre.
Alberto Bollis