Il Piccolo 29-03-2002
Rapporto di Legambiente: il Friuli Venezia Giulia si distingue per i pochi casi. Ma resta qualche grosso neo
TRIESTE - Il Friuli Venezia Giulia è una delle regioni meno colpite dal fenomeno dei reati ambientali. Dei 31.201 reati accertati in tutta Italia nel corso del 2001, la nostra regione ne ha registrati solo 409, con 311 arresti e denunce e 229 sequestri fatti. Questi dati ci collocano in quart'ultima posizione, nella classifica che vede invece primeggiare regioni come la Campania, la Sicilia e la Calabria, nelle quali dell'ambiente si fa letteralmente scempio. Alle spalle del Friuli Venezia Giulia ci sono solo il Trentino-Alto Adige, il Molise e la Valle d'Aosta. Mentre per il resto d'Italia, si può a ragione parlare dunque di «Paese violato», all'interno dei confini regionali la situazione è molto più favorevole, per quanto non manchino i motivi di preoccupazione.
Esiste infatti l'inquinamento causato da aree industriali, a cominciare dalla zona a Sud di Udine, dove i cittadini che vivono e lavorano tra Pavia di Udine, Santa Maria la Longa e Bicinicco hanno a che fare con il cromo esavalente, metallo notoriamente cancerogeno, a elevatissime concentrazioni nelle acque di falda. A Udine, per contrastare il fenomeno, è sorto un Comitato denominato «Erin Bronkovich», ispirandosi al noto film nel quale si dibatteva di un problema analogo. Resta forte la preoccupazione anche per il degrado ambientale procurato dalle discariche della zona di Firmano di Premariacco, mentre per quanto concerne la discarica per rifiuti speciali di Murà di Cividale, già oggetto di un'inchiesta della Procura del capoluogo friulano in merito alla presunta falsificazione della firma del defunto presidente della Provincia posta su un'ordinanza di proroga per sei mesi delle attività dell'impianto che permetteva anche lo smaltimento di rifiuti prodotto fuori regione, continua l'iter giudiziario.
Non mancano infine episodi relativi a vecchie e nuove discariche abusive, spesso accompagnate dalle denunce di Legambiente, per avviare in tempi brevi e certi le attività di bonifica dei siti contaminati, come in relazione alla conceria Cogolo di Pozzuolo del Friuli e quella di Savogna.
u. sa.