Il Piccolo 27-03-2002
Entro 90 giorni i sostenitori dell'abrogazione dovranno riuscire a raccogliere 36.405 sottoscrizioni Referendum, da oggi tre mesi di caccia alla firma
L'opposizione annuncia: «Il 6 aprile a Gorizia la prima grande manifestazione. Ci sarà anche Illy»
TRIESTE - Per metterla a punto hanno fatto gli straordinari, anche se, dicono i maligni, solo per far perdere ai referendari qualche giorno utile di raccolta firme, viste le incombenti festività. Comunque sia, la Regione vedrà pubblicato oggi sul suo Bollettino ufficiale (Bur) il testo della legge regionale recante la «Disciplina della forma di governo della Regione, dell'elezione del Consiglio regionale, nonchè dei referendum regionali e dell'iniziativa popolare delle leggi, ai sensi dell'articolo 12, secondo comma, dello Statuto». In una parola la chiacchierata, contestata, tollerata a stento dalla stessa maggioranza, legge elettorale: quella del presidente «indicato».
Pubblicato il testo, ai sensi dell'articolo 4 della legge regionale numero 29 del 27 novembre 2001, che regola la materia, è previsto che tale norma venga promulgata, e quindi entri in vigore, dopo tre mesi, e «qualora entro tale periodo non sia stata avanzata domanda di referendum popolare confermativo». Un referendum che, com'è ormai più che noto, arriverà. E avrà bisogno, secondo l'ultima proiezione dell'assessore regionale alle Autonomie locali, Luca Ciriani, di 36.405 firme, corrispondenti a un trentesimo degli aventi diritto al voto per l'elezione del Consiglio regionale.
L'opposizione, al riguardo, fa spallucce, e sembra dimostrarsi più che pronta. «Girerò personalmente con una cartella piena di moduli - ironizza il consigliere diessino Bruno Zvech - anche perché la maggioranza sembra ignorare che l'autocertificazione si può fare ovunque... Per il resto, a brevissimo sono già pronti per essere installati i banchetti di raccolta, nei soliti luoghi tradizionali. La macchina, come dire, è già in moto. E siamo ottimisti, assolutamente ottimisti...».
Una sicurezza che, va detto, nasce anche da un certo traversalismo. Perchè, non ci piove, quella legge è contestata a sinistra come a destra. «È vergognosa, indecente e ipocrita - sintetizza l'ex di An Francesco Serpi, ora nel gruppo misto - perché dimostra che un certo concetto di presidenzialismo è servito solo per far eleggere Berlusconi, mentre qui da noi si vuole un presidente da mettere sotto la tutela dei partiti... Per questo sarò in piazza anch'io, con amici e sostenitori, a raccogliere firme per affossarla».
L'apparato dell'opposizione, insomma, sembra pronto e, con una certa preoccupazione del centrodestra, potrebbe sovrapporsi ad eventi politici attesissimi, come ad esempio le elezioni amministrative di Gorizia. «Allestiremo là la nostra prima grande manifestazione - anticipa Franco Brussa della Margherita - il prossimo 6 aprile. Ci saranno Illy, il diessino Gherghetta e il sottoscritto e, approfittando delle cosiddette "primarie", allestite per scegliere il candidato a sindaco di Gorizia, non mancheranno i banchetti di raccolta delle firme. In tal senso, non ci dà affatto fastidio che la legge venga pubblicata domani (oggi ndr). Per quanto ci riguarda, prima si parte e meglio è...».
Furio Baldassi