Il Messaggero Veneto 29-03-2002
Formalizzata ieri la richiesta della consultazione popolare contro la riforma elettorale regionale
Il Comitato: è una battaglia per la democrazia, la trasparenza e la modernità
TRIESTE - La campagna per la raccolta di firme per il referendum contro la legge elettorale regionale è partita: ieri, a ventiquattr'ore dalla pubblicazione sul Bur della legge elettorale, si è presentato davanti al segretario generale del consiglio regionale il comitato promotore del referendum confermativo. Immediatamente dopo la formalizzazione della richiesta e l'avvio della timbratura dei moduli necessari alla raccolta delle firme, ai diciassette componenti (responsabili di partito, consiglieri regionali, sindacalisti ed esponenti della società civile) sono giunte le prime adesioni, in tutto una sessantina di persone.
Nella conferenza stampa successiva agli adempimenti burocratici, l'avvocato Bruno Malattia, portavoce del comitato, ha spiegato la ragioni dell'iniziativa. «Si tratta di una battaglia per la democrazia e la trasparenza, volta a rispondere alle richieste dei cittadini che vogliono poter partecipare e contare», ha detto. «Servirà però anche a modernizzare il Friuli-Venezia Giulia, facendone una regione più forte e coesa».
L'imprenditore triestino Silvio Cosulich ha rimarcato l'assoluta trasversalità dell'operazione, che consentirà ai cittadini di esprimere il loro parere vincolante sulla legge recentemente approvata. «Potranno aderire tutti quanti la pensano come noi. Per poi andare alle urne con la propria storia e la propria sensibilità politica, scegliendo tra i diversi schieramenti e di diversi candidati presidente», ha spiegato, chiarendo, se mai ce ne fosse stato bisogno, come il comitato promotore del referendum sia in realtà un comitato per il no ad una legge che non fa scegliere all'elettorato chi governa, ma consegna la decisione ai partiti.
Anche Paolo Pupulin, segretario regionale Cgil (ma presente, ha specificato, a titolo personale) ha fornito la propria chiave di lettura: «Nella mia esperienza sindacale troppe volte ho dovuto trattare con interlocutori istituzionali tanto deboli da non poter neppure garantire per la maggioranza che li sosteneva. E' necessario che anche il Friuli-Venezia Giulia disponga di un presidente forte e autorevole, come nelle altre Regioni». Un richiamo ai valori dell'autonomia è stato fatto dal giornalista Sandro Comini: «Si è costituito in questi giorni un gruppo che, malgrado l'intestazione scelta, non rappresenta affatto il popolo autonomista, che è invece per l'elezione diretta del presidente della giunta».
I promotori della consultazione hanno ricordato infine come, al di là del voto concorde sulla legge, esistano forti contraddizioni interne alla Casa delle libertà, specialmente per la contrarietà di fondo di An, espressa da Gianfranco Fini come da autorevoli esponenti locali. L'obiettivo dichiarato è quello delle 50 mila firme (una margine di sicurezza abbondante, visto che ne basterebbero poco più di 36 mila). Per raccoglierle ci sarà tempo sino alla fine di giugno, però all'autenticazione potranno procedere tutti gli amministratori, dai consiglieri circoscrizionali a quelli regionali, secondo i diversi ambiti di competenza.