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Il Messaggero Veneto 08-02-2002

Pittini: deve intervenire la Regione

Il presidente degli imprenditori rinnova l'appello: sostenere la competitività

UDINE - Il presidente degli industriali del Friuli-Venezia Giulia, Andrea Pittini, accompagna con alcune riflessioni la presentazione dei risultati dell'indagine congiunturale che la Federazione regionale degli industriali effettua ogni trimestre su un largo e significativo campione di imprese associate al sistema Confindustria regionale. «L'industria regionale conta molto sulla definizione delle competenze aggiuntive che la Regione può acquisire con il processo in atto di attuazione della Legge costituzionale 3 del 2001, momento fondamentale nella costruzione dello Stato in senso federale e, per quanto ci riguarda, nel rafforzamento dell'autonomia speciale del Friuli-Venezia Giulia». «Capitoli importanti in questo quadro di opportunità di crescita, a esempio, dalle competenze in materia di rapporti con l'esterno, di infrastrutture, di lavoro, di energia elettrica».

«Riguardo a quest'ultimo capitolo il nostro consiglio direttivo - continua Pittini -, in una recente riunione si è espresso unanimemente sull' importanza che venga riconosciuto un ruolo attivo alle Regioni in materia energetica. E, per quanto riguarda la nostra Regione, riteniamo che possa concorrere, in conformità alle esigenze dell'industria regionale, al miglioramento dell'offerta energetica in termini di efficienza e di costi, anche con riguardo alla possibilità di importazione di energia elettrica dall'estero. È noto che all'estero l'energia elettrica viene offerta a prezzi largamente inferiori a quelli nazionali».

«È evidente che una accorta gestione di queste competenze influirebbe positivamente sul livello di competitività del sistema produttivo regionale. Per questo abbiamo chiesto alla Regione un forte impegno nelle trattative in corso con lo Stato perché queste competenze le vengano chiaramente e definitivamente riconosciute, contrastando i tentativi di neocentralismo che in più sedi stanno prendendo piede».

«Per quanto riguarda la nostra ultima indagine congiunturale - conclude Pittini - i dati che abbiamo raccolto a chiusura del 2001 ci segnalano che lo stato di salute dell'industria regionale è al ribasso: continua, cioè, la fase di rallentamento che avevamo cominciato a registrare già nel terzo trimestre dell'anno scorso. I segnali negativi non sono ancora tali da farci troppo allarmare e le previsioni di ripresa tra pochi mesi dell'economia internazionale dovrebbero, almeno in parte, tranquillizzarci. In effetti queste valutazioni sembrano condivise dalle imprese che abbiamo intervistato, perché i risultati dell'indagine, per quanto riguarda le previsioni sui primi mesi del 2002 ci mostrano un clima abbastanza rasserenato rispetto alle forti preoccupazioni che ci erano state espresse nel trimestre precedente».