Il Piccolo 23-03-2002
Minoranza etnica dilaniata dalle polemiche: associazioni e forze politiche critiche sulla «missione» romana dell'Sgps
Pavsic (Skgz): «Il Tar farà chiarezza». Zorzini (Pdci): «È funzionale a Berlusconi»
TRIESTE - Rudi Pavsic punta al sodo. «Spero che dopo un'eventuale sentenza del Tar in Regione e a Roma capiranno chi rappresenta chi...». L'esponente dell'Skgz, come altri esponenti del microcosmo politico e culturale sloveno, non sembra aver particolarmente gradito la missione nell'Urbe del «collega» Boris Gombac, dell'Sgps. Anche e soprattutto perché continua a considerarlo come «un rappresentante di se stesso», ingiustamente premiato con la designazione di un «fedelissimo» (Alex Pintar) nel comitato paritetico per la minoranza slovena. Dice: «Nella Capitale, purtroppo, equivocano sempre. Per carità, nulla da eccepire sul fatto che Gombac venga ricevuto dal ministro Giovanardi come esponente, vero o presunto, della Casa delle libertà. Altra cosa, invece, è definirsi rappresentante della terza organizzazione a livello di società civile della minoranza slovena. Non possiamo starci, perchè per rappresentare qualcuno bisogna disporre di una struttura che, obiettivamente, l'Sgps non ha, mentre l'Skgz, che ha visto tagliato fuori senza motivazioni un suo rappresentante, parla in nome di 330 associazioni, con tanto di statuto e ragione sociale».
È attorno a questi «equivoci», comunque, che è maturata la virtuale impossibilità del comitato di prendere forma. Dapprima mancavano i componenti la cui indicazione dipendeva dal Consiglio regionale, poi quelli di nomina giuntale e adesso i quattro finali, che devono essere scelti dal governo ma sono soggetti a continui rinvii. Un motivo più che sufficiente, per Pavsic, per inquietarsi. «La legge di tutela - racconta - è stata pubblicata il 23 marzo 2001, ed entro 18 mesi da quella data il comitato paritetico dovrebbe aver espletato tutte le procedure ed essere pienamente in carica. Se si considera che domani (oggi ndr) sarà già passato, invano, un anno, è chiaro che non possiamo che essere preoccupati».
Ancora più diretta, e polemica, si rivela Bruna Zorzini Spetic, consigliere regionale dei Comunisti italiani. «Vogliamo dirla tutta? Bene, figure come quelle di Gombac, che non rappresentano nessuno nella minoranza, risultano assolutamente funzionali per il governo Berlusconi, che non ha nessuna voglia di veder applicata la legge di tutela. Una legge verso la quale, va ricordato, Gombac aveva espresso a suo tempo parere contrario, non la considerava proprio necessaria...». «Vogliono recuperare voti sloveni al centrodestra? Facciano pure - ironizza Pavsic - anche se non credo che sarà Gombac a portarglieli... Non è un mio problema, comunque. Lo è, invece, difendere a tutti i livelli la nostra dignità. E soprattutto trovare una forma di ricorso contro le nomine irregolari che consenta di dimostrare l'ineleggibilità di certi componenti del "paritetico" senza paralizzarne, come magari qualcuno vorrebbe, la futura operatività».
Furio Baldassi