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Il Piccolo 25-10-2001

Siglato a Roma dal ministro Lunardi e dai presidenti Galan e Tondo l’accordo per la realizzazione della fondamentale infrastruttura viaria

Passante di Mestre, tra otto mesi il progetto

Da definire ancora la tenuta finanziaria di un’opera che costerà quasi 4000 miliardi di lire

ROMA - Con la benedizione del ministro per le infrastrutture Pietro Lunardi, del vicepresidente del consiglio Gianfranco Fini, del sottosegretario alla presidenza del consiglio, Gianni Letta, arriva il via libera all'accordo per la realizzazione del Passante di Mestre. Piena approvazione anche all'intesa che vede insieme le due regioni, Veneto e Friuli-Venezia Giulia, tre concessionarie autostradali, ed un pool di istituti di credito, protagoniste della nascita di una società consortile che dovrà realizzare l'opera e, successivamente, occuparsi della gestione.

Definiti anche i tempi che scandiranno l'iter: entro il 30 novembre arriverà l'approvazione del ministero, entro i successivi otto mesi dovrà essere predisposto il progetto definitivo, avvio del cantiere nella primavera del 2003, inaugurazione dell'opera nel 2008. Di pari passo procederà anche l'iter relativo al secondo progetto, quello del tunnel sotterraneo, anche se già emergono i primi dubbi sulla "tenuta" finanziaria dei due investimenti, che si attestano tra i 3 mila 600 ed i 3 mila 800 miliardi di lire. Se infatti le risorse private garantiscono la realizzazione delle nuove infrastrutture autostradali di superficie che bypasseranno lo snodo di Mestre (un tratto che partendo da Quarto d'Altino si innesterà a Meolo), e che rientreranno attraverso il pagamento dei pedaggi, non è chiaro in quale modo si potrà garantire altrettanto al tunnel.

«E' vero - conferma l'assessore alla viabilità del Veneto, Renato Chisso - che il dubbio c'è ed il progetto del ministro richiede senz'altro un approfondimento. In ogni caso il Passante è un opera finanziata e quindi i lavori possono procedere, nel frattempo proseguiranno anche gli studi sulla mobilità e sul traffico utili a comprendere le necessità alle quali dovremo far fronte nel futuro. Non è escluso che si possa chiedere un intervento finanziario dello Stato». Intanto ieri a Palazzo Chigi è stato sancito il decollo di un'opera fondamentale per il Nord Est e, più in generale, per l'intero Paese. La nuova società, alla quale aderiscono paritariamente, con una quota del 26%, Autostrade spa, Autovie Venete, Venezia-Padova, oltre alla finanziaria Veneto Sviluppo e a tre istituti di credito, dovrà garantire il rispetto dei tempi indicati dal ministro Lunardi e quindi consegnare, materialmente, al sistema viario italiano ed europeo, un'opera fondamentale che rappresenta il superamento «di un collo di bottiglia,non solo per il mondo produttivo del Friuli-Venezia Giulia - ha sottolineato Renzo Tondo - ma per tutto il sistema economico del Paese».

Palazzo Chigi è stata, ieri, anche la sede del primo faccia a faccia tra il presidente del Friuli-Venezia Giulia, Renzo Tondo, e l'ex presidente di Autovie Venete, e numero uno di Autostrade, Giancarlo Elia Valori. «A Renzo Tondo - è stata la dichiarazione di Valori - il merito di aver creduto in questo progetto ed avervi voluto partecipare con grande dignità». Noblesse oblige.