Il Piccolo 01-02-2002
Alla presidenza è stato nominato Alfredo Biagini, amministratore sarà Galliano Di Marco
Affiancherà i regionali Nonino e Parigi in un cda del quale farà parte anche Vito Gamberale
TRIESTE - Via libera alla società Passante di Mestre; Maurizio Neri è fuori dal Cda e entra Ettore Romoli; ok dal ministro Matteoli alla realizzazione di un tratto della terza corsia sulla tangenziale. In pillole, queste le notizie rimbalzate da Roma ieri, e sono il frutto della missione nella capitale del presidente di Autovie Venete, Dario Melò, accompagnato dal direttore generale, Riccardo Riccardi.
Passante di Mestre La Passante di Mestre Spa è realtà. Ieri a Roma è stata infatti costituita la società consortile alla quale faranno capo la progettazione, l'esecuzione dei lavori e la gestione del passante autostradale da Quarto d'Altino a Mira, un'opera da poco meno di un milione di euro (mille e 800 miliardi di lire), per 32 chilometri. I lavori dovrebbero partire entro il 2003 e concludersi entro il 2009. Alla società, come è noto, partecipano in forma paritaria Autovie Venete, Autostrade e la Venezia-Padova, con il 26% del capitale ciascuna, Veneto Sviluppo, la finanziaria della regione Veneto, con l'8%, il Gruppo Cardine e Cariverona con il 5% ciascuna e l'Antonveneta con il 4%. L'atto costitutivo puntualizza qual è il compito della società, ovvero «progettazione, realizzazione e gestione delle opere di collegamento tra l'autostrada A4, tronco Venezia-Trieste, la A27, Venezia Belluno, quale passante autostradale» tra Quarto d'Altino e Mira. I nomi Non è mancato il colpo di scena, anche se già alla vigilia i beneinformati avanzavano dubbi sull'indicazione dell'ingegnere di origine emiliana, Maurizio Neri, che già aveva ricoperto la carica di presidente di Crs e che oggi siede nel consiglio di amministrazione di Veneto Strade, su indicazione di Autovie Venete.
Era il "terzo uomo", il tecnico che avrebbe dovuto ottenere il gradimento delle altre due concessionarie autostradali. Il che, evidentemente, non è accaduto. Ai due componenti il Cda della Passante di Mestre di competenza di Autovie, l'ingegnere Antonio Nonino e l'onorevole Gastone Parigi, si è aggiunto l'onorevole Ettore Romoli. C'è da chiedersi chi sia, fra i tre, l'esperto in infrastrutture autostradali. Alla presidenza della società è stato nominato Alfredo Biagini, avvocato, esperto di diritto amministrativo, su indicazione di Veneto Sviluppo. L'amministratore delegato sarà Galiano Di Marco, responsabile del Tronco Nord-Est di Autostrade. Nel Cda entra anche Vito Gamberale. «Nomine di peso», si commenta, idonee ad una società che nasce con un capitale di 2,5 milioni di euro e chiamata a realizzare una delle opere più attese del Nord Est e, più in generale, dell'intero Paese.
Tangenziale di Mestre Un altro importante risultato è stato raggiunto ieri da Dario Melò che, accompagnato dal senatore Collino e dall'onorevole Gastone Parigi, ha incontrato il ministro dell'ambiente Altiero Mattioli. Oggetto del colloquio, il via libera alla realizzazione di un tratto di terza corsia della tangenziale, dall'interconnessione tra la A4 e la 27 e lo svincolo di Mestre. Autovie Venete aveva predisposto da tempo un progetto che prevedeva l'ampliamento del tratto con la realizzazione della terza corsia, progetto bloccato dall'iter della Valutazione di impatto ambientale. La richiesta di autorizzazione per ottenere la Via era stata presentata ancora il 13 novembre 2000, ieri Mattioli ha firmato il decreto e oggi lo consegnerà al ministro Urbani per il placet definitivo, dato che il ministero dei beni ambientali e culturali aveva già espresso il proprio parere favorevole. Autovie Venete potrà dunque procedere con la progettazione esecutiva di questa bretella, terza corsia più corsia di emergenza, intervento da 10,3 milioni di euro (una ventina di miliardi di lire) che, momentaneamente, potrà risolvere le difficoltà che quotidianamente si registrano in quel "collo di bottiglia" che è l'attraversamento di Mestre. Oltre ad Autovie all'intervento è interessata la società Venezia-Padova che procederà alla trasformazione dell'attuale corsia di emergenza, sulla tangenziale, in terza corsia. Un 'intervento che, non costituendo un ampliamento dell'asse autostradale, ma solo una modifica nell'utilizzo delle corsie, non necessità della Valutazione di impatto ambientale.
Niente gare per i concessionari
In un'altra sede, quella dell'Aiscat, l'associazione che riunisce le concessionarie autostradali, si è svolto, sempre ieri, un altro importante incontro al quale hanno partecipato i presidenti di alcune società, tra cui Lino Brentan, presidente della Venezia-Padova. Si è discusso della bozza di legge delega attuativa del decreto Lunardi che amplia la direttiva dell'Unione Europea sugli appalti. In sostanza si prevede la possibilità di affidare ai concessionari, a trattativa privata e senza gara, la realizzazione di lavori complementari che non figurino nel progetto iniziale. Questo significa, se il decreto verrà approvato senza modifiche, che Autovie Venete, così come le altre concessionarie, potranno programmare interventi, adeguamenti, migliorie alle reti, senza correre il rischio che questi lavori siano sottoposti a gara. «E' una posizione del governo che approviamo - commenta Brentan - perché consente di intervenire con maggiore celerità e minori vincoli».
I commenti
E' soddisfatto Dario Melò, il presidente di Autovie Venete, il quale, misurato come sempre, si limita a ricordare che, i risultati raggiunti ieri, «sono molto importanti». E inoltre avverte: «siamo solo all'inizio». Si concede di più Lino Brentan «la nascita della società consortile Passante di Mestre è un fatto estremamente positivo. Ora occorre procedere per arrivare a far decollare i lavori il prima possibile». Il passo successivo sarà la consegna all'Anas dei piani finanziari aggiornati da parte delle concessionarie che devono recepire la quota-parte dell'opera, entro i prossimi 8/10 giorni. «L'Anas - ha aggiunto Brentan - ha dichiarato la propria disponibilità ad esaminare le proposte in tempi rapidissimi».
Elena Del Giudice
Confermate le indiscrezioni: l'ex presidente della Crs Maurizio Neri tagliato fuori, dopo che gli è mancato il gradimento di due società autostradali