Il Piccolo 27-11-2001
FIUME - Sembra diventare sempre più «concreto» l'interesse russo (in prima fila il colosso del gas e petrolio «Gazprom») per lo Janaf, l'Oleodotto adriatico che dal Quarnero si inoltre nell'entroterra croato con diramazioni verso Ungheria (a Nord) e Jugoslavia (a Est). Un interesse più che comprensibile alla luce del progetto che farebbe del terminal dello Janaf a Castelmuschio (Omisalj), sull'isola di Veglia, uno dei principali punti d' arrivo del greggio estratto dal Mar Caspio e dal bacino caucasico. Che la maturazione del progetto sia in fase ormai avanzata viene confermato dalla visita che il vicepremier croato Slavko Linic sta effettuando da ieri a Mosca.
Significativo poi che al seguito dell'ex sindaco di Fiume si trovino nella capitale russa anche la direttrice generale dello Janaf e alti esponenti della Ina, la compagnia petrolifera di Stato croata, di cui proprio negli ultimi giorni si è tornati a parlare di privatizzazione e che detiene una quota consistente dell'Oleodotto adriatico. Così come sembra agevolmente interpretabile anche la presenza nella stessa delegazione al seguito del vicepremier Linic dei due massimi esponenti del cantiere navale fiumano «Viktor Lenac», tra le cui specializzazioni rientra anche la costruzione di piattaforme marine per estrazioni petrolifere (come quelle che sarà necessario approntare in Mar Caspio).
Per l'attuazione del progetto «Druzb-Adria», cioè quello del petrolio caucasico da far giungere a Fiume attraverso la diramazione orientale dello Janaf (collegata presso Pancevo con la rete jugoslava, a sua volta in procinto di congiungersi con quella romena) sarebbero necessari investimenti notevoli ma sembra abbastanza facilmente reperibili. Nel progetto rientrerebbe obbligatoriamente, fra l'altro, una pipeline di collegamento il Quarnero e l'area triestina. Per consentire allo Janaf il trasporto del greggio in entrambi i sensi (serbatoi o depositi intermedi, stazioni di pompaggio, ecc.), da parte croata si sarebbe pronti ad assicurare finanziamenti per 25 milioni di dollari, nei quali potrebbe esserci anche una «partecipazione» russa. Se tutto si svolgerà come auspica il governo di Zagabria, i primi contingenti di greggio caucasico potrebbero entrare nello Janaf verso la fine dell'anno prossimo. Per Mosca il quantitativo di partenza dovrebbe essere sui 5 milioni di tonnellate all'anno.
r.f.