Il Gazzettino 16-09-2001
Galan e Tondo progettano un unico polo aeroportuale da allargare alle due repubbliche. Autovie partner nel Passante
Per ora è stato un chiarimento tra le due Forza Italia. «Ma seguirà il confronto ufficiale tra le Giunte regionali» fa sapere Giancarlo Galan "governatore" del Veneto. L'incontro è stato proficuo. I due coordinatori di Forza Italia, il veneto Carollo e il friulo-giuliano Romoli, sono in sintonia, con la benedizione dei due superiori presenti al faccia-a-faccia: Galan e Renzo Tondo. Si completa il disgelo tra le due realtà del Nordest, e si inizia a costruire il patto che rappresenterà un forte centro di interessi, omogeneo della macro-regione che guarda sempre più ad Est. Ma di cosa hanno parlato Galan e Tondo?
«Di tutto e di più» fa sapere il forzista
veneto che per la prima volta snocciola gli argomenti tema dell'incontro.
FINEST -La finanziaria è stata voluta dalle due Regioni (il Veneto è socio
di minoranza) per sostenere le rispettive imprenditorie rivolte verso i
Paesi dell'Est. Ma la quota predominante friulana e la complessità
dell'organizzazione ha portato, da un lato, il Friuli a ipotizzare una
diminuzione della presenza veneta nel Consiglio di amministrazione,
dall'altra il Veneto a richiedere, ripetutamente, di avere più mano libera
quanto "agli affari di casa nostra" con la possibilità di attingere
direttamente ai fondi della Finest (260 miliardi finora abbondantemente
inutilizzati) senza dover attendere la delibera del Consiglio.
«Abbiamo trovato una soluzione che si inserirà nella revisione dello Statuto della finanziaria - dice Galan - non si poteva continuare in questo modo: le due realtà economiche hanno molti punti in comune, ma hanno dinamicità diverse». L'ipotesi definita con Tondo dovrebbe prevedere l'autonomia della sezione veneta di Finest, quindi con la possibilità di agire speditamente attingendo il denaro in proporzione alla quota societaria (18\%). La proposta sarà ora sottoposta agli altri partiti della Casa delle Libertà, alleati di Forza Italia in Veneto come in Friuli.
AUTOVIE VENETE -Il presidente Tondo, racconta il forzista veneto, ha chiesto per la società autostradale un ruolo consistente nella realizzazione del Passante di Mestre per la cui costruzione Galan ha già messo in fila partner privati di peso nel "project financing": le due società autostradali Brescia-Padova e Venezia-Padova, tre banche. Anche questo capitolo è stato motivo di dissapori tra le due Regioni. Galan aveva salutato con soddisfazione l'arrivo di Giancarlo Elia Valori alla presidenza delle Autovie.
La troppa autonomia di Valori ha però dato fastidio alla Casa delle Libertà friulana, al punto che il manager è da mesi sotto scacco, quasi sulla porta d'uscita. L'attacco al presidente di Autovie ha coinvolto anche il Veneto: Forza Italia, An e Lega di oltre Tagliamento hanno contestato la quota di minoranza della società detenuta dal Veneto, preoccupati che Autovie diventi veneto-centrica. Galan ha spiegato a Tondo che Autovie farà parte del "project financing" «stabiliremo la percentuale di adesione tenendo conto che della partita sarà anche la Società Autostrade».
Presidente Galan, ha intenzione di scaricare Valori? «Non mi voglio interessare di cose altrui, noi siamo soci di minoranza di Autovie. Mi limito a fare opera di mediazione per evitare che la situazione si incancrenisca. Con queste premesse, dico che Valori ha amministrato bene e può ancora avere un ruolo importante nel Nordest. Vorrei che si ragionasse per trovare una soluzione che non sia la cacciata prima della scadenza del mandato. Comportiamoci correttamente, anch'io ho sopportato Massimo Carraro, un Ds, fino alla scadenza dell'incarico di presidente di Veneto Sviluppo!».
AEROPORTI -È la vera novità scaturita dall'incontro tra i due presidenti. «Abbiamo condiviso la necessità di procedere per l'integrazione degli aeroporti delle due regioni - afferma Galan - Anche in questo caso dobbiamo fare sistema tra la nostra rete di scali e la loro». Ma non solo. Mentre si procede alla sinergia friulano-veneta, Galan e Tondo si daranno da fare per agganciare anche gli aeroporti di Zagabria e Lubiana. Come? «Ad esempio ipotizzando la partecipazione azionaria nelle società di gestione degli scali». In fondo Veneto e Friuli hanno già molte collaborazioni avviate con Slovenia e Croazia, addirittura il Friuli è partner di Lubiana per la realizzazione di nuove strade di collegamento con la repubblica dell'ex Jugoslavia. «Insieme - spiega il presidente veneto - siamo area centrale dei rapporti economici con i Paesi dell'ex blocco sovietico. Ed è nell'Est il futuro del nostro sviluppo.
Dobbiamo prenderci quello che è nostro prima che altri (leggasi Germania, ndr.) ce lo freghino». Per Galan, dunque, gli scali "Catullo" di Verona, "Marco Polo" di Venezia e "San Giuseppe" di Treviso (questi due sono già societariamente collegati) costituiranno il polo aeroportuale veneto che entrerà in sinergia con l'impianto friulano di Ronchi dei Legionari per poi spostarsi ad Est. Scusi Galan, e l'aeroporto "Allegri" di Padova: «Chi ha orecchie intenda».
Evidente che è suonato il
"requiem" per il potenziamento della struttura padovana.
TASK-FORCE -Costituita dalle due regioni per partecipare alla ricostruzione
dei Balcani, sarà potenziata «nonostante - aggiunge Galan - il nostro
sistema Paese non ci aiuti. Continueremo, anche "sfruttando" il ruolo di
Roberto Antonione, l'ex presidente del Friuli ora sottosegretario agli
Esteri».
L'UNIONE FA LA FORZA -Tondo e Galan si sono trovati su un concetto: «Di fronte alle lobby siciliana, lombarda e laziale siamo perdenti». I due lo ripeteranno ai rispettivi parlamentari: «Facciamo squadra, le rispettive esigenze sono quelle dell'altro». E sia chiaro, precisa il presidente veneto: «Non è in discussionela specialità del Friuli Venezia Giulia: vorrei che fosse rafforzata e di pari passo conquistare quella del Veneto».
Giorgio Gasco