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Il Piccolo 29-11-2001

L'Associazione culturale 900 dovrà cercare un altro locale dove far parlare sabato sera il volontario delle SS nella divisione Charlemagne

«Nazi» scaricati da tutti e sfrattati dal San Marco

Enorme lo scalpore suscitato anche a Roma, con interrogazioni in Parlamento. Mobilitata la stampa nazionale

Sfrattati dal caffè San Marco, scaricati da tutti. L'Associazione culturale 900 dovrà cercare un altro locale dove far parlare sabato sera Christian de la Maziere, volontario delle SS nella Divisione Charlemagne. Lo hanno deciso Nadia e Franco Filippi che gestiscono da cinque anni lo storico locale di via Battisti, adiacente alla sinagoga. «L'associazione 900 ci ha chiesto per sabato sera di preparare un buffet per 60 persone e una cena per altre venti. Non hanno parlato nè di una manifestazione, nè della presenza di un ex volontario delle SS francesi che avrebbe preso la parola. Ci hanno solo informati che un pianista avrebbe suonato qualche canzone. Invece il nome del caffè San Marco, associato a un ex SS, è comparso sui loro manifesti diffusi in città. Sono venuti in malafede, hanno trascinato il più antico locale di Trieste in questa brutta storia che riflette negativamente l'immagine della città in tutta Italia. Noi non li ospiteremo. L'atmosfera di civiltà di questo locale deve essere preservata e difesa».

Ieri la notizia del convegno nella cui «appendice» avrebbe dovuto parlare l'ex volontario delle Ss, è rimbalzata da Trieste a Roma, provocando interrogazioni parlamentari e innescando un buon numero di servizi giornalisti. Carta stampata e televisioni. Un'onda montante. Il sindaco Roberto Dipiazza è intervenuto, mettendo a fuoco la posizione del Comune che con la Provincia ha dato il suo patrocinio alla manifestazione. La Regione invece ha smentito questo tipo di coinvolgimento, anche se finanzia con 70 milioni l'anno l'attività dello stesso circolo.

«Nella richiesta di patrocinio - spiega Dipiazza- non era stato fatto il minimo cenno alla presenza dell'ex SS. Si era parlato di un convegno dal titolo 'Atmosfere in nero' in cui si sarebbe discusso di tre scrittori' francesi del calibro di Celine. Brasillach e Drieu la Rochelle. Per questo abbiamo acconsento all'uso sul manifesto del simbolo comunale. Contrari al nazismo lo siamo tutti. Chi ha invitato l'ex SS francese non ha fatto una cosa opportuna, ma a me, di Christian de la Maziere non importa nulla». La posizione dell'assessore alla Cultura Roberto Menia è stata espressa due giorni fa. «Ci hanno fregato, Nessuno degli organizzatori aveva accennato alla presenza dell'ex volontario della Divisione Charlemagne». Non dissimile il commento di Fabio Scoccimarro, presidente della Provincia, l'ente locale il cui simbolo compare sul manifesto di 'Atmosfere in nero» accanto a quello del Comune. «Sono esterrefatto, non faccio commenti».

Ieri la giunta comunale di è riunita e ha ribadito la propria «convinta adesione ai principi di fratellanza e integrazione fra i popoli e la condanna di ogni ideologia violenta, totalitaria e razzista». L'Associazione Novecento ieri ha abbozzato una difesa.ribadendo il carattere unicamente culturale del convegno, sostenendo che l'ex SS de la Maziere è stato invitato a Trieste «in quanto amico di Robert Brasillach» e diffidando «chiunque dall'infangare l'immagine dell'associazione con accuse false e strumentali».

«Forza Nuova» è accorsa in appoggio. «I perbenisti, i democratici e i vari utili idioti, hanno scovato un nuovo mostro nazi-fascista da agitare come spauracchio: il volontario della Divisione Charlemagne Christian de la Maziere. Tornano in prima pagina i lamenti e le voci del nostalgici di Stalin, Tito, Togliatti. Bisogna scovare ogni mezzo per accusare il Polo e Alleanza nazionale a fini elettorali».

Claudio Ernè