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Il Piccolo 23-02-2002

L'uomo è stato fermato con quattromila euro consegnatigli dal titolare di una palestra di Opicina. La trappola era stata tesa dalla Guardia di finanza

Mazzetta per l'affitto, preso con i soldi in mano

Arrestato per estorsione il funzionario del Lloyd Adriatico Bruno Bracco

«Tangentopoli non è finita», ha detto l'altro giorno il pm Raffaele Tito in un'intervista concessa al Piccolo. «Ed è una Tangentopoli che ora coinvolge i colletti bianchi». Dopo le mazzette all'Ater che hanno portato all'arresto del funzionario addetto all'assegnazione degli alloggi, in manette ne è finito uno del Lloyd Adriatico, responsabile dei contratti d'affitto. Bruno Bracco, 56 anni, è stato preso con i soldi in mano. Otto banconote da 500 euro. Quattromila euro, poco meno di otto vecchi milioni di lire. Glieli aveva appena consegnati il titolare di una palestra di Opicina. Quel denaro doveva servire per evitare la disdetta del contratto d'affitto del locale. Lui due anni fa ne aveva chiesto il doppio.

In questo caso il reato contestato dal pm Maddalena Chergia è l'estorsione ma il discorso può esser esteso. Da una parte chi ha bisogno, dall'altra chi ritiene di avere le chiavi del potere. «Fatti seriali e non isolati» li ha definiti il pm Tito che ha legato il suo nome alla repressione della Tangentopoli regionale. Ha previsto: «Dopo aver scoperto un caso di solito ne emergono altri del tutto uguali». E così è stato. Era infatti proprio Bruno Bracco, il funzionario addetto alla ratifica dei contratti d'affitto degli immobili del Lloyd Adriatico. Il suo assenso era fondamentale. Massimiliano Campisi, titolare della palestra «Body Line» di via San Pellegrino 35, si era rivolto qualche settimana fa ai finanzieri. Aveva denunciato: «Un funzionario del Lloyd Adriatico pretende dei soldi per rinnovare il contratto d'affitto della palestra. Mi ha minacciato che lo avrebbe disdetto se non pago. Mi ha anche mandato lo sfratto».

Ieri sera è scattata la trappola. Alcuni finanzieri si sono improvvisati soci del centro sportivo. Intanto i microfoni hanno offerto la diretta durante il passaggio di mano del denaro. Dopo poco sono scattate le manette. «In merito alle vicende giudiziarie appena accadute, il Lloyd Adriatico, collaborando solertemente con l'apparato giudiziario auspica il pieno accertamento dei fatti, al fine di assicurare il rispetto delle regole di giustzia e di deontologia professionale ‹ si legge in una nota inviata a tarda sera. La compagnia, inoltre, si riserva di costituirsi parte civile».

«Quel denaro era solo l'affitto. Non era una mazzetta». Si è giustificato in questo modo il funzionario arrestato. Poi Bruno Bracco è stato accompagnato nella caserma di via Giulia dove è stato personalmente interrogato dal pm Maddalena Chergia. Nel frattempo sono stati perquisiti il suo ufficio e l'appartamento dove risiede. Per gli investigatori è concreta l'ipotesi che il funzionario del Lloyd non abbia ricevuto solo una mazzetta, quella che lo ha messo nei guai. «La trattativa era cominciata due anni fa. Mi aveva chiesto 15 milioni per rinnovare il contratto da 25 milioni. Avevo preso tempo, tergiversato e poi a malincuore aveva dimezzato la somma pretesa», ha raccontato ieri sera turbato il titolare della palestra.

Corrado Barbacini