Il Messaggero Veneto 16-10-2001
Riparte praticamente da zero la discussione sulla riforma del voto in vista dell’appuntamento con le urne del 2003
Bocciate sia l’indicazione del presidente sia l’elezione del consigliere sloveno con scheda a parte
TRIESTE – Si sgretola la possibilità di trovare una mediazione fra il sistema presidenziale e il proporzionalismo per la nuova legge elettorale del Friuli Venezia Giulia: dopo mesi di dibattito e ipotesi, gli uffici legali di giunta e consiglio hanno escluso la possibilità di una legge che preveda un sistema misto, con un‘indicazione del candidato presidente senza però la necessità di legare la legislatura alla vita dell’esecutivo. Sembra cadere anche la possibilità dell’elezione di un membro della minoranza slovena così come ipotizzato dalla maggioranza Polo-Lega-Cpr.
La riunione del comitato ristretto della quinta commissione (presenti Beppino Zoppolato della Lega nord, Gottardo e Molinaro del cpr, Ariis per Forza Italia, Brussa per la Margherita, Pegolo di Rifondazione comunista e Zorzini Spetic dei comunisti italiani) ha infatti esaminato ieri pomeriggio gli studi degli uffici legali della regione: una riunione tecnica, che ha avuto il merito di chiarire la compatibilità costituzionale delle ipotesi fin qui formulate. «Quella di oggi è stata una riunione tecnica - dice il presidente della commissione Beppino Zoppolato -, ci incontreremo di nuovo il 23, e il 24 saranno presentati gli emendamenti: alla luce di quanto emerso oggi, bisognerà riflettere bene sul da farsi per trovare delle soluzioni valide».
La prima novità riguarda il metodo di designazione del presidente della giunta regionale: nelle scorse settimane la maggioranza sembrava orientata verso un sistema misto, dando ai cittadini la possibilità di scelta del presidente, senza però arrivare ad un presidenzialismo vero e proprio. Nel sistema con elezione diretta, la legislatura è direttamente legata alla figura del presidente: nel caso di cambio di maggioranza, sfiducia, o abbandono da parte del capo dell’esecutivo, bisognerebbe ritornare alle urne, senza possibilità di formare una nuova giunta. Secondo gli uffici legali della regione non sarebbe però percorribile l’ipotesi di un sistema che, pur prevedendo l’inserimento sulla scheda, o una qualunque indicazione formale del candidato presidente, consenta al consiglio di nominare un successore alla guida della giunta.
Dopo la riunione di ieri, dunque, rimangono all’orizzonte due possibili soluzioni: o una scelta decisamente presidenzialista, sostenuta soprattutto dai Ds, oppure una strada che dia più indipendenza al consiglio regionale, pur garantendo la governabilità con correttivi come la soglia di sbarramento, il premio di maggioranza, e il meccanismo della sfiducia costruttiva.
Il problema della scelta del candidato da parte dei cittadini potrebbe poi venir risolto con un’indicazione politica: «si potrebbe magari inserire il nome del candidato presidente nel simbolo della coalizione - commenta il capogruppo di Forza Italia Aldo Ariis - o dare delle indicazioni politiche, un po’ come già sperimentato da Silvio Berlusconi nelle ultime elezioni». «Quella di oggi è stata una riunione di grande utilità - dice invece il consigliere del cpr Isidoro Gottardo - e i risultati degli studi legali mi danno ragione: non è possibile nessuna forma d’indicazione formale senza legare la durata della legislatura al presidente. Per quanto ci riguarda, noi siamo invece a favore di un sistema che, pur garantendo una certa stabilità, affidi al consiglio compiti di controllo sulla giunta, e quindi escluda il potere del presidente di dettare le condizioni sotto la minaccia di porre fine alla legislatura». Soddisfatto della riunione anche Travanut dei ds: «E’ stato un incontro utile. Ha chiarito che una serie di soluzioni non sono proponibili, mettendo ordine nella materia. A questo punto è probabile che la maggioranza si orienti verso la soluzione opposta al presidenzialismo, e presenti un progetto in questo senso, ma sicuramente la legge elettorale vera si costruirà in aula».
Gli ultimi sviluppi apriranno dei confronti all’interno della maggioranza, e anche delle singole forze politiche: in Forza Italia ad esempio convivono coloro che propendono per il proporzionale, e chi invece, vista la necessità di scegliere evitando soluzioni intermedie, spinge per cavalcare la tigre del presidenzialismo: tra questi ci sarebbe lo stesso presidente della giunta regionale Renzo Tondo.
Si allontana anche la possibilità di prevedere esplicitamente un seggio garantito per la comunità slovena: «Sembra cadere la possibilità della doppia scheda per il seggio garantito per gli sloveni: - conferma il presidente Zoppolato che sul tema ha consultato anche dei tecnici a Roma - si tratta di un elemento che crea problemi costituzionali. Per il seggio garantito sono necessari dei riferimenti costituzionali, e non li abbiamo». Una possibile soluzione potrebbe essere rappresentata dalla creazione di una circoscrizione che comprenda tutte le aree a forte componente slovena.
Alessandro Martegani