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Il Piccolo 18-06-2002

Il referente della Lega Nord Zoppolato non sembra credere ai rischi di una spaccatura nella maggioranza attorno al controverso articolato e aspetta la verifica di Cordovado

«Legge elettorale migliorabile? Me lo dimostrino»

«Il referendum viene fatto dal Centrosinistra per un interesse politico, non a vantaggio dei cittadini»

«Per le elezioni regionali restiamo strafavoriti. Solo noi potremmo ucciderci se prendiamo paura del nulla. Contano coalizione, persone e programmi»

UDINE - Non dice tutto, ma qualcosa dice. Non ufficializza una scelta decisa né per il via libera al presidenzialismo né per la difesa in trincea dell'attuale legge elettorale. Eppure l'impressione è che a Beppino Zoppolato la trincea non faccia paura. «Non vivo di sondaggi - dice il leader del Carroccio - preferisco vivere di ideali e principi». Se conteranno più i sondaggi o gli ideali lo si saprà entro breve. La verità non è lontana: "Voglio la riunione di Villa Curtis Vadi, a Cordovado, con l'intera maggioranza - afferma il segretario leghista -; aspetto il 1° luglio: in quell'incontro dovremo decidere una strada unitaria".

Resta coperto Zoppolato. Ma è disponibile a parlare. Ed è già tanto dopo venti giorni di black out. Ci sono molte cose da commentare. Un k.o, quello della Lega Nord a Gorizia («Capita nelle comunali»); il ripensamento di Forza Italia sulla legge elettorale («Troppe paure senza senso»); il rinnovato ottimismo dell'Ulivo in vista delle regionali («Sbagliano. Restiamo strafavoriti»).

Zoppolato, come giudica le dichiarazioni della maggioranza di questi ultimi giorni?

Aspetto Curtis Vadi. Per ora mi astengo dal giudizio.

Avrà visto però che dopo la prima dichiarazione di Saro c'è stata una vera a propria corsa, dei capitani e non dei gregari, al passo indietro: cambiamo la legge elettorale e disinneschiamo il referendum prima che diventi un boomerang in vista delle regionali. Che si fa?

Intanto c'è bisogno di non perdere la testa. E' bastata la sconfitta di Gorizia per iniziare a farlo.

Lì, come Lega, avete preso una legnata...

Nessuna novità. Le elezioni comunali vanno così da una vita. Quando la Lega era al 40%, in certi comuni arrivavamo a stento al 5%. Le regionali hanno un altro significato. Il problema reale è che la maggioranza deve trovare i suoi punti di coesione e presentarsi all'elettorato compatta. Basta con le paure individuali e avanti uniti come una corazzata.

Ultimamente non date l'idea della corazzata...

Una cosa mi dà fastidio: si fanno ipotesi di cambiamento della legge elettorale senza discuterne con gli alleati.

Era meglio parlarne tra voi prima di andare sui giornali...

Non è un caso che da venti giorni non rilascio dichiarazioni. Prima di fare affermazioni come coalizione attendo il confronto.

Ma questa legge elettorale lei è disposto a cambiarla o no?

Io ho votato una legge che mi piaceva, è evidente. Se ci sono delle ulteriori possibilità di migliorarla e se qualcuno ha delle proposte interessanti ne discuteremo in maggioranza. Per iniziare a ragionare su un'ipotesi di questo genere, attendo però delle motivazioni forti che mi dimostrino che la legge è migliorabile. Non mi bastano certo una paura o una ripicca elettorale.

Ma si può migliorare questa legge evitando il "sì" al presidenzialismo?

Non lo so. Intanto si può garantire maggiormente gli sloveni e consentire una rappresentatività più ampia alle donne, fino al 50% del totale. Cose a cui tenevamo molto, ma che abbiamo dovuto trascurare.

E' il momento più difficile della legislatura per la maggioranza?

Non mi pare. Abbiamo superato momenti peggiori. Le elezioni di Gorizia hanno un valore ridotto. Hanno solo confermato che per amministrare a livello locale servono le persone. I simboli, più di tanto, non contano. Torneranno a contare alle regionali del prossimo anno.

E' lì che dovrete essere una corazzata.

Appunto. Per riuscirci dobbiamo dimostrare di saper procedere con le riforme già avviate.

Siete in grado di farlo?

Sono convintissimo di sì. Voglio la riunione di Cordovado proprio per trovare conferma della nostra compattezza e della nostra forza. Se i consiglieri regionali si abitueranno a portare avanti progetti comuni senza pensare solo alla propria rielezione, potremo vincere con un margine amplissimo.

Nulla è cambiato dunque?

Restiamo strafavoriti. Solo noi potremmo ucciderci se prendiamo paura del nulla.

Il referendum è il nulla che preoccupa qualcuno di voi?

L'ho sempre detto: raccogliere le firme sarebbe stato facile. Ma è un referendum che, pur trattando solo una scelta legislativa, viene fatto per un interesse politico, non a vantaggio dei cittadini. Ci sono gli articoli sulla stampa del settembre 2000 che inchiodano Ds e Margherita: allora si dissero d'accordo sull'indicazione del presidente. Da presidente di Commissione ho trattato prima con loro e poi con il centrodestra. Ribadisco comunque che la scelta del presidente da parte del popolo esiste anche nella nostra legge.

Quanto rischioso è, in ogni caso, questo referendum?

Accetto la volontà dei cittadini, ma il referendum ha un'importanza relativa perché il sistema elettorale non è una questione chiave per il futuro di questa regione. Continueranno a contare molto di più coalizione, persone e programmi. A me non preoccupa, se qualcuno di noi lo teme si sbaglia.

Marco Ballico