Il Piccolo 12-02-2002
Oggi la verifica con gli alleati
TRIESTE - I rappresentanti di Alleanza nazionale non si sono presentati ieri pomeriggio al vertice di maggioranza convocato dal presidente della giunta regionale, Renzo Tondo, alla vigilia dell'approdo in aula della legge di riforma elettorale. Essi si attendono infatti - hanno comunicato - la «blindatura» del testo approvato in sede di commissione: da presidenzialisti convinti hanno già accettato il compromesso dell'«indicazione» in luogo dell'elezione diretta del presidente, per cui - dicono - non c'è null'altro da discutere.
Invece gli alleati hanno voluto «rilanciare», dichiarando il proposito di verificare stamane con An la possibilità di apportare al testo qualche ulteriore aggiustamento. Questa la conclusione, interlocutoria, dell' incontro che ha visto la partecipazione, ieri a Udine, del coordinatore regionale Ettore Romoli e del capogruppo regionale Aldo Ariis per Forza Italia, del segretario regionale della Lega Beppino Zoppolato e dei consiglieri regionali Roberto Molinaro del Cpr ed Edoardo Sasco del Ccd. In precedenza - in presenza di un Tondo per nulla preoccupato di possibili ripercussioni dell'irrigidimento di An sulla tenuta della coalizione - sono stati ampiamente discussi i vari punti che, almeno secondo gli azzurri, possono essere «perfezionabili».
A cominciare dal premio di maggioranza, che Forza Italia aveva proposto consistesse nell'attribuzione di 36 seggi su 60 alla coalizione vincente quale che fosse la percentuale dei voti. La Lega ha detto no, ed ecco l'ultima soluzione formulata ieri (e da proporre oggi ad An): nessun premio sotto il 35 per cento, 33 seggi dal 35 al 40 per cento e 36 dal 45 al 55. Poi Fi e Lega si sono dichiarate disponibili (ma si sa che An è sorda da quest'orecchio) ad accogliere l'istanza del Ccd e del Cpr per una rappresentanza garantita alla minoranza slovena; e anche per un abbassamento al 4 per cento della soglia d'accesso ai seggi (benché An si sia trincerata anche in difesa del prestabilito 5 per cento). Ccd e Cpr hanno infine proposto solo sbarramenti di coalizione anziché per le singole liste, ma Lega e Fi (prevenendo i veti di An) si sono mostrate esse stesse perplesse.
Ma quella di ieri pomeriggio, stante la posizione di An, forse è stata solo sterile accademia. I finiani si riuniranno prima della seduta consiliare - che darà la precedenza ai problemi della cartiera di Tolmezzo - per chiedere con l'onorevole Menia che il patto elettorale già concordato venga sottoscritto da tutti i consiglieri della coalizione. «Sono fiducioso - dice il leghista Zoppolato - che si troverà l'accordo: prospetteremo ad An le nostre decisioni e licenzieremo insieme una legge seria».
g. p.