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Il Messaggero Veneto 12-11-2001

Legge elettorale, un summit

Brussa (Margherita): no alle interferenze "romane"

UDINE - Dopo le sferzanti dichiarazioni del coordinatore nazionale di Fi ed ex presidente di giunta Roberto Antonione, oggi si ritroverà il gruppo forzista in consiglio regionale, ancora una volta per parlare di legge elettorale e riforme istituzionali. L'appuntamento era stato fissato già prima dell'intervento polemico di Antonione (che chiede ai suoi l'impegno per una legge il più possibile presidenzialista). Oggi dunque si vedrà se la Casa delle Libertà, e il suo principale azionista, confermerà la scelta proporzionaliusta pura o se in qualche modo accoglierà anche le indicazioni del coordinatore nazionale di Fi.

Una svolta che, se arriverà, non piacerà poi troppo al gruppo dei Popolari-Margherita e in particolar modo al suo vicecapogruppo Franco Brussa. «Antonione - ricorda Brussa - era presidente della giunta regionale quando anche il suo Gruppo sottoscrisse la proposta elettorale regionale per un sistema elettorale "alla tedesca". Assistere, settimana dopo settimana, a dichiarazioni di esponenti del Polo, in contraddizione tra loro, contribuisce ad appannare l'immagine non solo di chi oggi guida la Regione, ma della Regione medesima».

«Si abbia almeno il coraggio di dire - continua Brussa - che all'interno della maggioranza, e di Fi in particolare, sono in molti a guardare con favore al "listino" come soluzione alla propria elezione, altrimenti in pericolo. Il "listino" - aggiunge Brussa - è quanto di più antidemocratico si possa immaginare dato che consentirebbe a 12 persone, collegate al Presidente eletto, di diventare direttamente Consiglieri regionali senza essere votati».

«Chi vuole l'elezione diretta del presidente - conclude Brussa - deve, poi, anche dire che con quella norma tutti i sindaci ed assessori comunali che volessero candidarsi in Consiglio regionale se eletti, dovranno dimettersi, mandando ad elezioni anticipate i loro comuni. Fi e An escano, dunque, dall'ambiguità e si decidano a fare una scelta. Diversamente continueranno a "umiliare" l'istituzione Regione che si appresta (martedì in Commissione) ad approvare un testo legislativi in materia». «Si rispettino, dunque, i ruoli: ai Consiglieri regionali - precisa in ultimo Brussa - la facoltà di decidere con quale sistema elettorale chiamare nel 2003 i cittadini di questa regione a votare; ai Parlamentari il compito di difendere e rispettare la scelta del Consiglio regionale».