Il Piccolo 05-11-2001
Daniele Capezzone, segretario di Radicali italiani, nell'introdurre i lavori del Comitato nazionale dei radicali, si è soffermato sulla proposta di legge per l'elezione del Consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia. Noi diciamo «no» ai 44 partiti italiani, o quanti sono, e ai loro finanziamenti pubblici, salvati gli uni e gli altri cioè partiti e finanziamenti dalla B2 (cioè da Berlusconi e Bertinotti), il 21 maggio scorso.
«Noi diciamo no a quanto sta accadendo nelle Regioni: ve le ricordate le «Assemblee costituenti regionali», cioè i nuovi consigli regionali dotati di poteri costituenti? Ecco, o non fanno nulla, o stanno per fare mostri come quelli che ci raccontano Santarossa e Leonarduzzi dal Friuli. Quelli del Polo - e non solo loro - sono arrivati a inventarsi il «semigovernatore indicato con doppia preferenza», cioè una specie di semipresidenzialismo in cui il «semipresidente» è solo indicato e non eletto dai cittadini, e deve pure guadagnarsi le preferenze sul «listino», salvo poi essere effettivamente eletto dal Consiglio: praticamente, una specie di «corso di sopravvivenza» al termine del quale il povero candidato è completamente spappolato, masticato, divorato, digerito e poi... espulso (e non approfondiamo come) dalla sua coalizione... Roba che il Tatarellum diventa la frontiera avanzata della rivoluzione liberale. Noi, con bandiera americana, diciamo «no» a tutto questo e diciamo «sì» alla nostra proposta di presidenzialismo e bipartitismo americano.
I radicali del Friuli-Venezia Giulia nei prossimi giorni incontreranno tutte le forze politiche contrarie a tale progetto, e saranno in prima linea per denunciare l'oscenità della legge elettorale proposta da parte dei consiglieri regionali del Friuli-Venezia Giulia.
Stefano Santarossa
Radicali italiani Fvg