Il Piccolo 25-09-2001
Denuncia dell'Unione slovena in un incontro con l'on. Caveri, «padre» della normativa
Verificare sul posto l'applicazione e i risvolti pratici del provvedimento di tutela della minoranza slovena, favorire una legge elettorale regionale che comprenda un seggio garantito agli sloveni e stimolare l'allargamento ad Est dell'Unione europea. Questo, in sintesi, lo scopo della visita a Trieste dell'europarlamentare Luciano Caveri, espressione dell'Union Valdotaine nel gruppo dei Democratici-Margherita, svoltasi ieri mattina nella sede dell'Unione slovena.
Una tappa triestina prima della tre giorni che, a Lubiana, impegnerà Caveri nel congresso del Partito liberale e democratico europeo (gruppo alla quale aderisce a Strasburgo). «Abbiamo esternato le nostre preoccupazioni ha detto il presidente dell'Us Andrej Berdon assieme a Damjan Terpin all'onorevole Caveri, che ne è il »padre«, per la mancata applicazione della legge 38/2000 di tutela. L'articolo 15, ad esempio, prevedeva entro tre mesi la costituzione al Conservatorio Tartini della sezione slovena (Glasbena Matica, visitata sempre ieri in mattinata). Una cosa, fino a questo momento, non attuata come del resto l'istituzione del comitato paritetico stabilito dalla legge. Per certi versi abbiamo fatto un passo indietro, come nel caso della richiesta di cambiare il cognome italianizzato. Dalla Prefettura ha proseguito Berdon un cittadino si è visto negare tale diritto in quanto, è stato risposto, il territorio della legge non era stato stabilito».
L'Unione slovena si è invece dichiarata favorevole alla bozza di legge elettorale regionale, attualmente in discussione, in merito al seggio garantito agli sloveni. Un passaggio sottolineato positivamente dallo stesso Caveri, apparso fiducioso anche nell'applicazione della legge di tutela. «Speravo nel rispetto dei tempi ha detto il rappresentante dell'Union Valdotaine e mi auguro che questa legge venga sbloccata al più presto. Non penso che il governo Berlusconi la ostacolerà, pur sapendo che al suo interno c'è chi si è opposto, ed è ora di dire basta ai ritardi. Altrimenti è sempre il solito discorso all'italiana, dove viene fatta una legge per poi non applicarla, mentre contemporaneamente si chiede alla Slovenia il rispetto delle minoranze».
E proprio sui rapporti con la vicina Repubblica, rappresentata nella sede dell'Us dal Console sloveno, Caveri si è a lungo soffermato. «L'entrata della Slovenia nella Ue, specie per il Friuli-Venezia Giulia, deve essere vista come un fatto positivo e la minoranza slovena ha sottolineato rappresenterà il ponte naturale verso tutta l'area slava. L'integrazione europea non si ritorcerà contro le minoranze, piuttosto porterà a una valorizzazione delle diversità».
Pietro Comelli