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Il Messaggero Veneto 12-03-2002

Lavoratori atipici, in Friuli sono oltre quota 52 mila

UDINE - Il consigliere regionale dello Sdi Giorgio Baiutti ci riprova, dopo la bocciatura di un analogo emendamento alla finanziaria 2002, a presentare un provvedimento a sostegno dei lavoratori atipici, i collaboratori coordinati e continuativi iscritti alla gestione separata dell'Inps, che in regione sono 52 mila di cui 22.462 donne, con un reddito medio di 20 milioni di lire lordi. La proposta di legge Baiutti consentirebbe l'accesso al credito dei lavoratori parasubordinati, spesso negato per la precarietà del loro rapporto di lavoro, riservato a coloro che non possiedono redditi superiori a 25.000 euro annui, aumentati di 2.500 euro per ciascun convivente a carico.

Accanto a questo problema, spesso drammatico, spiega il consigliere socialista, l'articolo 2 prevede forme di sostegno al reddito in caso di malattia o infortunio il cui decorso sia superiore a 30 giorni, in caso di cessazione del rapporto di collaborazione per i lavoratori con più di 51 anni ed un rafforzamento, fino a 25 euro, delle indennità minime attualmente previste per le lavoratrici in gestazione, incluso l'aborto terapeutico e spontaneo. Baiutti chiede inoltre che «venga riconosciuta un'indennità giornaliera, 40 euro, anche per assenze dovute a malattia del bambino che diano luogo a ricovero ospedaliero».

Per il proponente sono misure dovute: «non va dimenticato infatti che la gestione separata Inps è in attivo, oltre 18.000 miliardi» e che le madri lavoratrici in regione praticamente non usufruiscono dei diritti acquisiti (sono solo 27 le domande in provincia di Udine). Secondo Baiutti sarebbe ora di introdurre per i lavoratori subordinati l'indennità di disoccupazione, minima e limitata nel tempo, «destinando a questa misura i fondi previsti per la restituzione dell'Irap che per il 40% finiscono in tasse e tornano a Roma per i 4/10».

La filosofia della proposta di legge - insiste il consigliere - trae origine «dalla mia volontà di perseguire da socialista il valore dell'uguaglianza sociale e della solidarietà, vanificato dal mercato con un'esclusione dei lavoratori più deboli, che hanno invece necessità di informazioni, formazione professionale mirata, restituendo quello che in contributi e tasse versano per sostenere l'equilibrio del sistema». «È il momento - chiosa Baiutti - che anche chi è stato socialista si ricordi che bisogna conciliare un'economia competitiva con una società equa, migliorare , aumentare e qualificare le possibilità di occupazione e garantire un più elevato di tutele diffuse e di coesione sociale, cose che l'attuale legge delega del Governo sta tralasciando aumentando invece le forme di lavoro precario».

M.R.T.