Il Piccolo 05-06-2002
E intanto si inasprisce il contenzioso sulla pesca nel golfo di Pirano, legato alla mancata soluzione del confine marittimo
Si riapre il «caso» dell'impianto energetico in comproprietą tra Lubiana e Zagabria
TRIESTE - Lubiana e Zagabria non vanno d'accordo proprio su nulla. A parte l'inasprirsi dei contrasti sulla pesca su cui torneremo, adesso si riapre il «caso» Krsko. Oggi nella capitale croata le associazioni ambientaliste avviano una raccolta di firme a una petizione con la quale si chiede al Sabor (il Parlamento croato) di non ratificare l'accordo con la Slovenia sulla gestione della centrale nucleare e di indire un referendum popolare sulla chiusura dell'impianto. Insomma un brusco altolą su un accordo che sembrava ormai fatto. E non č la prima volta che accade. Basta ricordare appunto la querelle sulla pesca, che riguarda pure un accordo gią realizzato tra le due parti concernente il piccolo traffico di frontiera.
Nel documento č previsto che siano concessi permessi di pesca agli sloveni in acque croate, ma la sottocommissione incaricata di regolamentare questi permessi si č spaccata. I croati hanno chiesto che siano nominativi, gli sloveni vogliono che siano in bianco. Inoltre sempre i croati vogliono rigidi controlli su imbarcazioni e pescato, controlli che secondo gli sloveni renderebbero impossibile il lavoro ai loro pescatori. Ed ecco che tutto č stato rinviato. A complicare ulteriormente la vicenda ci sono le proteste slovene per la collocazione nello specchio di mare antistante Canegra di un allevamento di mitili. Una violazione, secondo Lubiana, visto che non č stato ancora definito il confine marittimo.
Ed č proprio qui il problema: in proposito esiste un accordo redatto lo scorso anno dai due capi di governo, il croato Racan e lo sloveno Drnovsek, che i due Parlamenti non sembrano intenzionati a ratificare. Anzi, il presidente croato Mesic, alla riunione della scorsa settimana dei Capi di Stato balcanici a Brdo, ha affermato che il testo dell'accordo dev'essere modificato. Insomma pare che le relazioni tra Zagabria e Lubiana facciano un passo avanti e due indietro.
Una situazione che č indice di debolezza dei due governi che non sono sicuri di avere le maggioranze nei due Parlamenti per sgombrare il campo dal contenzioso di confine. Sul quale incombe peraltro il fatto che Lubiana sta per entrare a far parte dell'Europa comunitaria, mentre Zagabria rimane ancora lontana e indubbiamente ciņ pesa nei rapporti reciproci.
Pierluigi Sabatti