Il Piccolo 23-01-2002
LUBIANA
Stavolta l'opposizione arriva dai dirigenti sloveni del Fondo per lo smantellamento della centrale
Ma intanto si č riunita, per la prima volta, la commissione mista per la gestione
LUBIANA - Si riaccende la polemica sulla centrale nucleare di Krsko e si rinnovano, da parte slovena, gli appelli a non ratificare l'accordo con la Croazia sulla gestione dell'impianto. L'invito č giunto nei giorni scorsi dal Fondo per il finanziamento dello smantellamento della centrale e lo stoccaggio definitivo delle scorie, previsti dopo il 2023. Gestisce mezzi che i due stati comproprietari di Krsko, versano nell'intento di creare una riserva finanziaria, sufficiente a coprire le esorbitanti spese per smontare le strutture e bonificare la zona dove sorgono. I dirigenti sloveni del Fondo contestano la decisione di creare due enti paralleli, incaricati di progettare la chiusura di Krsko.
Avrebbero sede nelle rispettive capitali, violando la prassi che li vorrebbe, invece, direttamente collegati con l' area dove opera la centrale nucleare e vengono immagazzinate le scorie radioattive che produce. Esisterebbe il timore, che i mezzi finanziari non siano riservati esclusivamente per lo scopo cui sono destinati e possono non essere a disposizione quando sarā il momento di usarli. Il principale problema sarebbe, inoltre il presunto debito croato al Fondo per lo smaltimento, che ammonterebbe attualmente, secondo fonti slovene, a quasi 10 milioni di talleri. L'accordo bilaterale sulla gestione dell'unico impianto atomico dell'ex Jugoslavia, avrebbe dimenticato questo dettaglio finanziario.
Sarebbe pertanto penalizzante per gli interessi nazionali sloveni e il Fondo esprime la speranza che non ottenga gli appoggi necessari alla Camera dello stato di Lubiana. Intanto a Krsko si č riunita ieri, per la prima volta, la commissione mista, che deve spianare la strada alla costituzione della societā a responsabilitā limitata, che guiderā la centrale nucleare. Sarā controllata alla pari dai rispettivi enti nazionali per la distribuzione della corrente elettrica. In attesa della ratifica dell'accordo, deve curare tutti i dettagli tecnico-amministrativi necessari per la nomina dei dirigenti, dell'assemblea e del comitato di controllo.
r.c.