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Il Piccolo 25-03-2002

Nel programma del neo-eletto un chiaro riferimento a continuare la collaborazione con l'Unione Italiana

Jakovcic riconfermato presidente

Ha ottenuto circa l'80 per cento delle preferenze, battendo nettamente Marino Folo

ROVIGNO - Pienamente rispettate le previsioni della vigilia: Ivan Nino Jakovcic è stato riconfermato a grande maggioranza presidente della Dieta democratica istriana per il quadriennio 2002-2006. «Oggi il partito dimostra tutta la sua forza e accentua il suo ruolo nel Paese. Continueremo coerentemente con il percorso politico intrapreso in questi anni, che ha permesso alla Dieta di salire sul piedistallo della Croazia». Con queste parole Jakovcic ha ringraziato i delegati dietini che sabato, al termine del diciottesimo congresso del partito, convocato all'albergo rovignese «Sol Park», lo hanno rieletto, per il sesto mandato consecutivo. Una vittoria schiacciante sull'altro candidato, l'ormai ex vicepresidente Marino Folo. Su 175 voti validi, Jakovcic ha guadagnato 138 preferenze, circa l'80 per cento, mentre a Folo ne sono andate 36. Una scheda nulla.

Della nuova presidenza, oltre a Jakovcic, faranno parte cinque vicepresidenti: il deputato Damir Kajin, candidato del Pinguentino (per lui una riconferma), Silvano Zilli, di Rovigno, in rappresentanza del Gruppo nazionale italiano, poi Tullio Demetlika (Albona) e due donne, Orijana Lukic (Pola) e Dorotea Pesic-Bukovac (Fiume).

Tanti gli interventi che si sono succeduti nel corso della convention, ma l'attenzione è stata totalmente rivolta ai discorsi dei due candidati leader. «Il partito è riuscito ad affermare l'identità istriana. Una politica regionalista, di diritti umani ed europeista, che grazie al nostro operato si è imposta anche a livello nazionale ­ ha spiegato Jakovcic ­. Tra i successi più significativi ricordiamo lo Statuto regionale, con il quale l'Istria è diventata la prima regione bilingue in Croazia. Ma non basta, noi continueremo la lotta politica affinchè all'Istria venga concessa una maggiore autonomia».

Jakovcic ha parlato anche del ruolo della Dieta democratica nell'avvicinamento del Paese all'Unione Europea e nella nascita dell'Euroregione, e degli sforzi volti ad incoraggiare e ad edificare i buoni rapporti con l'Italia e la Slovenia. «Continuare la proficua collaborazione con l'Unione Italiana», uno dei punti programmatici indicati con chiarezza da Jakovcic. Per quanto riguarda l'opposizione interna al partito ha assicurato: «Niente vendette e revanscismo nei confronti di chi la pensa diversamente».

Cambiamento, è stata questa la parola d'ordine dell'avversario, Marino Folo. «Cambiare per migliorare e per poter raggiungere tutti i nostri obiettivi - ha detto -. Cambiare per una Dieta moderna, democratica ed europea". E, sempre insistendo sul cambiamento, sono arrivate le critiche e le accuse più dure a Jakovcic dal deputato Dino Debeljuh e da Stevo Zufic, presidente dell'assemblea regionale, che hanno invitato il partito a riflettere sulle ragioni della sconfitta alle amministrative del maggio 2001 a Pola, Cittanova e in altri comuni istriani. «Perdiamo la fiducia dei nostri elettori, è necessario cambiare» ha affermato Debeljuh, puntando il dito contro Jakovcic.

Fra gli ospiti che hanno seguito i lavori della convention dietina anche i rappresentanti dell'Unione Italiana, dell'organizzazione regionale dei combattenti antifascisti e il vicepremier e membro della presidenza del Partito socialdemocratico Slavko Linic. Infine una curiosità: il nome ufficiale della Dieta democratica istriana da ora verrà espresso in quattro lingue diverse. Al croato, all'italiano e allo sloveno è stato aggiunto l'inglese: «Istrian Democratic Assembly».

Italo Banco