Il Gazzettino 25-02-2002
OSSERVATORIO NORDEST - Rilevazione dell'Istituto Poster in collaborazione con la Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo
Si consolida l'identità di coalizione. Lieve crescita di An e dell'Ulivo. Terze forze in arretramento
Il periodico sondaggio dell'Osservatorio sul Nordest, dedicato questa settimana alle intenzioni di voto, propone un quadro fortemente stabile. Stabile rispetto al risultato della precedente rilevazione, svolta lo scorso ottobre. Stabile, se rapportato all'esito delle recenti Elezioni Politiche. Tutto fermo, dunque, per quanto riguarda gli orientamenti politici nel Nordest? Non proprio: un approfondimento sull'elettorato dei principali schieramenti mostra, infatti, un rafforzamento della competizione bipolare, determinata da un parallelo indebolimento delle identità esclusive di partito. Lo studio qui presentato, diretto da Ilvo Diamanti, è stato realizzato dall'Istituto Poster, per conto del Gazzettino e della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Tra pochi mesi riapriranno i seggi e molti cittadini, nel Veneto e nel Friuli-Venezia Giulia, saranno chiamati a rinnovare le amministrazioni comunali.
Conviene, dunque, fare il punto sugli orientamenti elettorali nelle due regioni.Se si votasse oggi, in un quadro politico simile - per schieramenti ad alleanze - a quello configuratosi alle recenti Politiche, gran parte dei cittadini confermerebbe le scelte fatte il 13 maggio. Il peso delle due principali coalizioni risulterebbe, in larga misura, inalterato, e, al loro interno, gli stessi partiti non farebbero registrare oscillazioni significative. Come possiamo osservare nella tabella in pagina, la quota di elettorato che si orienta verso la Casa delle Libertà risulta in leggera crescita negli ultimi mesi - anche se variazioni di così esigua entità vanno sempre valutate con estrema cautela, considerato il margine di incertezza legato all'errore campionario. Essa si attesta, come lo scorso ottobre, attorno al 56\%, con un incremento di circa due punti percentuali rispetto alle recenti consultazioni.
All'interno dello schieramento, possiamo notare come Forza Italia, dopo un periodo di leggera espansione, ritorni sui valori delle ultime elezioni (31\%), mentre AN risulta in lieve crescita (dal 9 al 13\%).L'Ulivo, allo stesso tempo, dopo una fase di flessione, ritorna oggi attorno al 31\% (+1 rispetto alle elezioni politiche, +4 rispetto ad ottobre). Le cosiddette terze forze mostrano invece, assieme considerate, un arretramento di circa tre punti (dal 16 al 13\%). Peraltro, i risultati appena descritti non cambiano in modo rilevante se, invece di ragionare a livello Nordest, concentriamo l'attenzione sulla maggiore delle due regioni: il Veneto. Considerato l'elevato grado di stabilità che caratterizza la competizione politica in quest'area, possiamo puntare la lente d'ingrandimento sulle coalizioni, per vedere se al loro interno sia possibile scorgere qualche segnale di mutamento. Prendendo in esame il dato sulla fiducia nei partiti possiamo tentare di misurare il livello di omogeneità dei due schieramenti. Così facendo, emerge in modo chiaro come la fase recente sia contraddistinta da un consolidamento delle identità di coalizione.
In altre parole, l'elettorato sembra muoversi, oggi più di qualche mese fa, in una prospettiva bipolare. Partiamo dalla Casa delle Libertà. La porzione di elettorato di centro-destra che dichiara di nutrire fiducia in tutti e tre i maggiori partiti della coalizione è passata, nell'arco di un anno, dal 17 al 23\%.Si è dimezzata, nello stesso periodo, la quota di chi dichiara di provare fiducia solo per una specifica formazione politica (passando dal 44 al 22\%). Forza Italia conserva il maggior numero di simpatizzanti "esclusivi" - che pure scendono dal 22 al 15\% -, mentre quelli della Lega diminuiscono in modo vistoso (dal 16 al 4\%). La tipologia costruita, peraltro, conferma il ruolo di "collante" svolto dal partito di Berlusconi all'interno dell'alleanza di governo. Forza Italia sembra funzionare, in particolare, da raccordo tra Lega ed An, partiti che continuano a presentare elettorati fortemente "disgiunti". Il 10\% degli elettori di centro-destra dichiara di provare fiducia in Forza Italia e nella Lega Nord.
Mentre la porzione più ampia di elettorato - il 30\% - è "condiviso" da An e Forza Italia, coppia di partiti che ormai si configura, anche nel Nordest, come il vero "nucleo" della coalizione. Proviamo a rifare lo stesso percorso anche per il centro-sinistra. In questo caso, tuttavia, allarghiamo lo sguardo ad una formazione esterna all'attuale coalizione, ma di particolare rilevanza "strategica", considerato il peso elettorale del partito: Rifondazione. L'analisi conduce a risultati simili a quelli ottenuti per la Cdl. Da giugno ad oggi, infatti, è cresciuta - dal 16 al 20\% - la componente di chi si dice simpatizzante, contemporaneamente, dei tre maggiori partiti appartenenti a quest'area politica. Tra questi, la Margherita vanta il maggior numero di simpatizzanti "esclusivi", che tuttavia sono passati, nell'arco di pochi mesi, dal 18 all'11\%. Anche in questo caso emerge, poi, l'esistenza di un "nucleo forte", composto dalle due principali formazioni uliviste: il 30\% dell'elettorato dichiara, infatti, la propria fiducia nei Ds e nella Margherita, con l'esclusione di Rc.Una porzione non trascurabile di elettori, infine, pur orientandosi verso una specifica parte politica, non si riconosce in nessuno dei principali partiti che le appartengono. Tale fascia risulta leggermente più elevata per il centro-sinistra (16\%, contro il 13\% del centro-destra).
Fabio Bordignon