Il Messaggero Veneto 12-10-2001
L'incontro di Antonione coi vertici delle due Regioni sblocca il nodo della spa e delle infrastrutture
Si ripropone la convenzione del '97 che assegna i lavori ad Autostrade, Autovie e Padova Venezia
TRIESTE Il nodo del passante di Mestre sembra essere stato risolto. E conseguentemente sembra essere stato disinnescato anche il "caso Autovie". Ufficialmente l'accordo è stato raggiunto in virtú della mediazione tra gli assessori Renato Chisso per il Veneto, Pietro Arduini e Paolo Ciani per il Friuli-Venezia Giulia (accompagnati da Alessandro Colautti, portavoce di Renzo Tondo), pronubo l'amministratore delegato di Autostrade, Vito Gamberale. Molto probabilmente è risultato determinante anche l'incontro avvenuto mercoledì tra Giancarlo Galan e Roberto Antonione (cui una vox populi della maggioranza ha da giorni attribuito il compito di mediazione sulla vicenda e sul successore di Valori). Il presidente della giunta lagunare e il sottosegretario triestino, che hanno seguito Ciampi in Istria, in serata sono tornati insieme a Roma.
E sull'aereo presidenziale hanno avuto modo di confrontarsi sui diversi problemi. Una soluzione è stata trovata, ma poi Galan non ha fatto mistero di attendere i friulani "al varco" del passante di Mestre, ritenendo di avere buone carte da giocare per rivendicare la centralità nella realizzazione di questa cruciale infrastruttura viaria.
Oggi il presidente della Regione Renzo Tondo presenterà alla giunta gli indirizzi per la firma del protocollo con il Veneto; atto che ripropone l'accordo del '97, assegnando le competenze per la realizzazione dell'opera ad Autostrade, Autovie Venete e la Venezia-Padova, di cui la spa regionale è azionista di riferimento. Oltre a questi soggetti, ci saranno però anche un pool di banche (Gruppo Cardine, Antoniana popolare veneta e Cariverona) e "Veneto sviluppo", finanziaria pubblica equivalente alla Friulia. Ma sul fronte veneto, ieri sera, è parso che, in realtà, il project-financing definito il 9 agosto da Berlusconi fosse considerato ancora valido là dove, di fatto, assegna alla Regione Veneto un ruolo politico cruciale nell'operazione passante di Mestre.
Comunque, il testo dell'accordo reso noto ieri prevede anche la costituzione di una società consortile per la gestione unitaria del passante, e dovrebbe essere sottoscritto tra le parti, ovvero le concessionarie, nella giornata di sabato, il penultimo giorno prima della scadenza ultima per quel ricorso che il Friuli-Venezia Giulia aveva minacciato, e che avrebbe contrapposto ancor di più le due Regioni. «Sono soddisfatto dell'ipotesi proposta», dichiara Tondo. «In questo modo si mette fine a interpretazioni e strumentalizzazioni politiche della vicenda del passante di Mestre e si conferma in tutta evidenza come la volontà di collaborazione tra Friuli-Venezia Giulia e Veneto sia solida, anche affrontando uno dei nodi piú importanti del sistema dei collegamenti autostradali in Italia, indicati come prioritari dal governo Berlusconi. Aver raggiunto questo accordo è di buon auspicio anche per il rafforzamento dei legami tra le due Regioni, impegnate ad affrontare problemi comuni nell'area del Nord-Est italiano».
Il quadro sembra dunque essersi modificato. Fino a ieri il coordinatore forzista Carollo rivolgeva accuse abbastanza pesanti ai loro colleghi del Friuli-Venezia Giulia (in sintesi: hanno le loro "faide" interne e usano il passante come pretesto, per regolare i loro conti tengono in ostaggio un'opera vitale per Nordest e il Paese); ora abbozza, rinunciando ma c'è chi dice: soltanto apparentemente al progetto illustrato a Venezia, per il quale si era scomodato persino Berlusconi. Le dichiarazioni del presidente Galan, che pubblichiamo in questa pagina, infatti, sembrano confermare che la vicenda del passante non è ancora chiusa. Resta dunque da capire il ruolo ed il peso che i singoli attori avranno nella vicenda. Di qui alla fine del mese, termine in cui il ministero darà il suo placet, si capirà meglio se e quanto si è davvero rasserenato il quadro.
R.R.