Il Piccolo 18-09-2001
Precisazioni da Trieste, Antitrust insoddisfatta
BRUXELLES - L'antitrust dell'Unione europea non è rimasta soddisfatta dalle risposte che le Generali hanno inviato a Bruxelles dopo la richiesta di chiarimenti scattata dopo una serie di dichiarazioni dell'allora amministratore delegato, Gianfranco Gutty (attualmente anche presidente della compagnia assicurativa che ha sede a Trieste). In un'intervista Gutty aveva parlato di un patto di non belligeranza con gli altri big europei del settore, Allianz e Axa. «Il caso dunque - ha detto il portavoce di Mario Monti, Michael Tscherney - è ancora aperto e l'indagine prosegue».
Il dossier in questione era stato aperto a febbraio, subito dopo l'intervista di Gutty al Financial Times. La lettera con la richiesta di chiarimenti era apparsa inevitabile ai collaboratori del commissario Ue alla concorrenza, Monti, nonostante alcune precisazioni fornite dalle compagnie. Ma la risposta delle Generali, si è appreso ieri, non ha convinto l'Unione europea che sta continuando ad indagare, anche se - come ha detto un portavoce - non è stata ancora inviata alcuna «comunicazione di addebito» alle società, comunicazione con cui si ritiene formalmente aperta l'indagine.
Come ha spiegato un esperto in questioni comunitarie, però, la contestazione parte quando l'indagine è giunta ad una fase molto avanzata e l'Ue ha già raccolto prove concrete in base a cui muovere precise contestazioni alle aziende oggetto dell'indagine sul presunto «cartello». Cosa non facile, a meno di fughe di notizie dall'interno di una delle aziende coinvolte, dissociazione di uno degli aderenti al «cartello» o ispezioni improvvise dei funzionari ue. Alla domanda se nella vicenda Generali-Allianz-Axa ci siano state o meno ispezioni di questo tipo, il portavoce ha replicato con un secco e rigido «no comment».
Ma quali preoccupazioni stanno dietro all'insoddisfazione espressa in sede europea? Dopo che Gutty ha chiuso la porta a Ennio Doris, e a Mediolanum, creando un cortocircuito con Mediobanca (e Maranghi), le voci su interessi transnazionali da parte delle Generali stanno per diventare fatti. La formazione di un colosso europeo assicurativo con perno le Generali evidentemente fa paura e, soprattutto, potrebbe non rispetta le severe norme antitrust europee. Da qui il caso e la prosecuzione dell'indagine.
m.i.