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Il Piccolo 01-07-2002

ZAGABRIA - La prima sfilata di omosessuali tenutasi in Croazia si è svolta in un clima di intolleranza

Blitz delle «teste rasate» al Gay Pride

Picchiate quattro persone, lanci di lacrimogeni. Ventisette fermi di polizia

ZAGABRIA - «Siete dei porci immondi, gli untori dell'Aids». L'urlo è arrivato non da uno degli skinhead che guardavano torvo i partecipanti alla manifestazione, ma da una suora, Ruth Augustus di Londra, che sulle spalle teneva una statuetta della Madonna. La religiosa è giunta a Zagabria nientemeno che dalla capitale britannica per esternare il suo personale dissenso verso il Gay Pride 2002, la prima sfilata di omosessuali mai tenutasi in Croazia. Una scenetta, quella della Augustus, che bene ha rappresentato il clima dell'iniziativa, una sfilata in cui non sono mancati disordini ed episodi di intolleranza.

Promosso dall'organizzazione «Iskorak» (Passo avanti), il Gay Pride svoltosi sabato scorso ha visto la partecipazione di un centinaio di «diversi», ai quali si è aggiunto un altro centinaio di esponenti della vita politica, di organizzazioni non governative e di semplici cittadini che hanno voluto esprimere il loro appoggio agli omosessuali, una categoria che in Croazia è ancora lontana dal poter pubblicamente e serenamente esprimere la propria natura sessuale.

Ad «accompagnare»il corteo lungo le principali vie della capitale croata una folla ben più numerosa, composta da gente che per ore ha inveito contro gli omosessuali, intonando slogan che parlavano di «soluzione finale, di apertura di lager» e altri messaggi di violenta intolleranza. Il tutto controllato da ingenti forze di polizia che però non sono riuscite del tutto a evitare che si verificassero le annunciate spedizioni punitive da parte di elementi d'estrema destra. Un gruppo di otto skins, a sfilata conclusa, è entrato nel centro culturale Mama, in via Tesla a Zagabria (dove solitamente si raccolgono gay e lesbiche), pestando quattro persone, di cui una finita al Pronto soccorso dove le è stata suturata l'arcata sopraccigliare.

Uno dei responsabili dell'iniziativa, Mario Kovac, ha riportato ferite guaribili in un paio di giorni dopo essere stato aggredito sabato mattina in via Kvaternik da alcune teste rasate. Sui partecipanti è stato inoltre lanciato un lacrimogeno e c'è voluta una carica della polizia per disperdere decine di facinorosi che intendevano «dare una lezione» - come ripetevano i cori scanditi a lungo - agli omosessuali. Secondo il bilancio diffuso dalla questura, sono state ventisette le persone fermate, di cui tredici denunciate.

Infine, da rilevare che al Gay Pride di Zagabria hanno voluto partecipare in segno d'appoggio, tra gli altri, il ministro degli interni Sime Lucin, la presidente del Partito popolare Vesna Pusic e il deputato italiano al Sabor e presidente della Commissione parlamentare per i diritti umani e delle minoranze nazionali, Furio Radin.

a.m.