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Il Piccolo 24-05-2002

Mentre Legambiente «apre» al presidente e commissario Tondo, il Wwf s'irrigidisce ma resta spiazzato dal respingimento del ricorso da parte del Tar

Fronte ecologista in frantumi sul caso-Burgo

UDINE - Il futuro della Cartiera Burgo di Tolmezzo non cambia. Ieri il Tar ha respinto la richiesta di sospensiva avanzata dalle associazioni ambientaliste Italia Nostra, Legambiente e Wwf del Friuli Venezia Giulia. Per il presidente della Regione e Commissario delegato sulla vicenda Burgo, Renzo Tondo, è una vittoria doppia. Perché oltre a incassare il via libera dalla magistratura, vede anche lo sgretolamento inatteso del fronte ambientalista, che martedì scorso aveva posto un ultimatum alla Regione: o si fa un tavolo tecnico o si procede per l'annullamento del commissariamento.

È una giornata convulsa quella che vivono Legambiente e Wwf. Due sere fa Tondo accettava la proposta delle due associazioni di affiancare il tavolo alla segreteria tecnica prevista dal decreto di nomina del Commissario. Per Legambiente si trattava di un passo in avanti sufficiente: «Il tavolo - spiega Elena Gobbi, presidente regionale - può contribuire a ripristinare, attraverso un'azione di trasparenza, almeno in parte il livello di partecipazione, conoscenza e confronto sulle strategie che si intende predisporre per la soluzione dell'emergenza ambientale. In questa prima fase, permangono ancora margini di forte indeterminatezza, ma sulla risposta del presidente Tondo diamo un giudizio positivo».

A sorpresa, invece, il Wwf, decidendo di non interrompere l'iter legale, pare su imposizione dei dirigenti nazionali, non «sospendeva» la richiesta di sospensiva. Il «no» del Tar creava non pochi, ulteriori imbarazzi. «Il passaggio in tribunale - ammette Gobbi - è andato al di fuori degli accordi. Sulla prospettiva che si sta aprendo, invece, la convergenza resta». Nel pomeriggio, però, Legambiente e Wwf se ne uscivano con due comunicati distinti, solo tre giorni dopo aver reso noto congiuntamente l'ultimatum alla Regione. Gobbi auspica che si possa aprire un periodo di dialogo che dovrà testare la reale volontà di tutti i soggetti interessati, a partire dai responsabili della Burgo, a un rapido ripristino della legalità. Ma questa, adesso, è una posizione della sola Legambiente.

m.b.