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Il Messaggero Veneto 11-12-2001

Il consiglio di amministrazione chiude il mandato triennale con un'entità complessiva di 160 milioni di euro

Friulia, investimenti per 60 miliardi

Dal '99 a oggi l'impegno della Finanziaria regionale ha avuto un incremento del 24%

UDINE - Una lievitazione degli investimenti di oltre trenta milioni di Euro dal 1999 al 2001, pari a circa 60 miliardi di lire. Nel triennio di operatività dell'attuale consiglio di amministrazione di Friulia spa, giunto alla fine del suo mandato con l'approvazione del bilancio chiuso al 30 giugno scorso (ora in breve prorogatio, in attesa che la Regione, azionista di maggioranza, insedi i nuovi amministratori), l' entità complessiva degli stanziamenti erogati dalla finanziaria pubblica al mondo produttivo (nella duplice forma delle partecipazioni e dei finanziamenti) è passata da 129 milioni 114 mila a 160 milioni 102 mila euro (la moneta in cui si esprime il documento contabile), con un incremento del 24 per cento. Parallelamente, il numero delle partecipate è aumentato, nello stesso periodo, da 102 a 125, con la crescente presenza di piccole imprese, nei confronti delle quali solo nell'ultimo esercizio sono stati effettuati 20 interventi per oltre 4 milioni di Euro.

Questi sono alcuni tra i dati più significativi che emergono dall'ultima relazione del Consiglio sulla gestione della società, che opera a sostegno dell'economia come braccio operativo della Regione. Molteplice è la natura dei suoi interventi a favore del mondo imprenditoriale, ma quelli che la caratterizzano sono sostanzialmente due: il segmento dei finanziamenti a medio e lungo termine a supporto di investimenti di notevole portata (impianti, macchinari e attrezzature, che le aziende non riescono a fronteggiare con le risorse ordinarie), che al 30 giugno 2001 hanno toccato i 60 milioni di Euro, e quello delle partecipazioni dirette nel capitale di rischio delle imprese (delle quali la Friulia diventa uno dei soci di minoranza, con diritto ad avere un proprio esponente nel consiglio di amministrazione), che alla stessa data hanno raggiunto i 100 milioni di Euro.

Delle maggiori imprese partecipate forniamo qui a fianco un elenco, parziale ma sufficientemente rappresentativo, con l'indicazione degli elementi più rilevanti. La Friulia opera inoltre come Agenzia di sviluppo territoriale (partner finanziario in progetti di promozione del territorio avviati dall' amministrazione regionale e dagli enti locali) e come fornitrice di servizi reali (assistenza strategica, consulenza tecnica, creazione di network tra imprese partecipate), grazie a forme d'intervento innovative, efficienti e flessibili delle sue strutture interne (36 dipendenti).

La finanziaria regionale è un attore di primo piano nella partecipazione al capitale di rischio in aziende con connotazione prettamente privatistica, che hanno come principale obiettivo il conseguimento del "capital gain", cioè l'incremento del valore azionario. Essa cerca pertanto di conciliare l' irrobustimento del capitale sociale delle imprese (anche attraverso operazioni di venture capital e private equity) con la "profittabilità" dei suoi investimenti, a tutela del proprio patrimonio. L'80% degli interventi deliberati negli ultimi tempi hanno riguardato società in "start up" e in fase di sviluppo, mentre gli investimenti nella new economy hanno superato i 10 milioni di euro e quelli nelle micro imprese i 4,3 milioni. Studi di project financing hanno accompagnato alcune rilevanti iniziative locali di interesse pubblico, tra cui la fattibilità di un sistema di impianti di risalita verso Pramollo, il rilancio turistico di Arta Terme, la costituzione della Camera di commercio italo-israeliana del Nordest, il primo business-plan di Udine Alta Tecnologia, il sostegno all'imprenditoria giovanile e femminile.

Con un patrimonio di oltre 260 milioni di euro e una liquidità (in obbligazioni e altri titoli a reddito fisso) di 74 milioni, la Friulia ha una potenzialità finanziaria che le consentirebbe di affiancare un ulteriore numero di imprenditori (oltre gli attuali 125), tanto più in un sistema di imprese come quello del Friuli Venezia Giulia, nel quale la necessità di dotare le aziende di una solida base patrimoniale (la precarietà è causata da una diffusa sottocapitalizzazione, dovuta spesso alla presenza nel capitale e nel management unicamente di soci familiari) è particolarmente avvertita. Ma ogni decisione sulle future scelte operative e d'indirizzo della finanziaria è demandata agli amministratori di prossima nomina, i quali da qui al 2004, dovranno affrontare (in accordo con l'azionista di maggioranza) anche lo spinoso problema della "spalmatura" tra i vari soggetti partecipanti della quota di cui la Regione, attualmente detentrice dell'88% del capitale sociale, deciderà di spogliarsi.

È facile tuttavia ipotizzare che quest'ultima scelta potrà essere effettuata solamente nel contesto della più volte ribadita esigenza di razionalizzare l 'intero panorama delle finanziarie di emanazione pubblica, con accorpamenti e parziali dismissioni da cui potrebbero emergere consistenti "plusvalenze" da riversare sul boccheggiante bilancio regionale, particolarmente bisognoso di capitali freschi. La Friulia, da parte sua, si presenta all'appuntamento con i conti in ordine.

Abbondio Bevilacqua