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Il Messaggero Veneto 23-11-2001

Una serie di riunioni sul ruolo della regione e sullo sviluppo economico

Roma punterà sul Friuli

L'incontro fra Tondo e Urso: l'Est resta una grande opportunità

TRIESTE - Il Friuli-Venezia Giulia è direttamente interessato alle innumerevoli riunioni che si stanno incrociando al vertice dell'Iniziativa Centro Europea. La regione, vista da molti come la porta verso l'Est, e quindi verso gli stati membri dell'Ince, potrebbe assumere un ruolo fondamentale in un futuro molto prossimo. Molti dei seminari e delle riunioni che occupano le sale della Stazione Marittima, hanno preso in esame soprattutto il coordinamento dei porti del Mediterraneo, lo sviluppo delle infrastrutture di trasporto e in particolare dei corridoi paneuropei 5 e 8, che dovrebbero collegare l'Italia e i paesi dell'Unione Europea alla Russia attraverso i paesi Ince, e i possibili ostacoli per gli investitori italiani che intendessero guardare a Est.

In questo quadro, il ruolo del Friuli-Venezia Giulia diventa fondamentale: quella che era una regione di confine, può ora diventare la punta avanzata dell'Europa verso l'area danubiano-balcanica. Anche a questo tendono i lavoro del forum economico. «Il governo italiano è consapevole che il Friuli-Venezia Giulia ha un ruolo di cerniera con l'Eest Europa», ha detto Adolfo Urso, vice ministro delle attività produttive, incontrando il presidente della regione Renzo Tondo. Urso ha quindi confermato la fiducia del governo nelle potenzialità dell'imprenditoria della regione verso i Balcani, e non solo. «Il vice ministro è un amico della nostra regione e conosce la nostra realtà - ha detto Tondo -. Sa che il Friuli-Venezia Giulia è uno strumento a disposizione dell'intero paese».Interesse per il ruolo della regione nell'allargamento a est del mercato italiano sarebbe stato manifestatao anche dalle stesso Berlusconi.

Proprio il sostegno agli imprenditori friulani negli investimenti verso l'Eest è stato il tema centrale dell'incontro: Tondo e Urso hanno concordato sul fatto che, pur nel rispetto delle competenze regionali, la regia degli interventi verso all'estero rimanga nelle mani del governo: un piano strategico annuale verrà concordato con l'amministrazione regionale. «Non intendiamo lasciare le imprese da sole nell'affrontare i mercati dell'est Europa», ha assicurato Urso, che ritiene i mercati come quelli dei Balcani, opportunità ottime per la regione, ora che sono stati realizzati i processi di pacificazione.

Roma sembra veramente intenzionata a puntare sul Friuli Venezia Giulia in considerazione dei nuovi scenari aperti anche dal dopo 11 settembre: «il baricentro si potrà spostare a est, - ha detto Tondo - in regioni che, tra l'altro, offrono energia a basso costo, prodotta dalle centrali nucleari. Gli accordi Usa - Russia, e Usa - Cina, sono destinati a ridisegnare la mappa delle opportunità mondiali e dobbiamo cogliere questa occasione». «Con Tondo - ha aggiunto il vice ministro delle attività produttive Urso - abbiamo parlato di come coordinare gli interventi per agevolare l'internazionalizzazione dell'imprenditoria di questa regione».

Urso ha prospettato innanzitutto una revisione della legge sulle aree di confine, per adattare gli strumenti finanziari alla nuova realtà. Secondo il vice ministro andranno anche aggiornati gli strumenti d'investimento, come la Finest: per questa operazione il governo ha recentemente chiesto una delega al Parlamento. Proprio nel corso del colloquio l'amministrazione regionale ha anche sottolineato come la Finest, fra due anni, avrà ormai finito le risorse, a testimonianza del lavoro svolto fino ad oggi.

Il Friuli-Venezia Giulia avrà poi uno sportello unico, grazie alle convenzioni con soggetti come Sace, Finest, Simest, Friulia e Informest, che riunirà tutte le informazioni e i servizi disponibili per chi vuole investire, «ma intendiamo anche avviare convenzioni con altri enti - ha aggiunto il vice ministro - come Enit, Ipi, il sistema camerale e anche con Sviluppo Italia, o con l'agenzia che ne prenderà il posto». Roma ha previsto tre miliardi per le convenzioni a favore dell'internazionalizzazione delle imprese in Friuli-Venezia Giulia. Urso, ha confermato l'attenzione del governo per accelerare la realizzazione dei corridoi numero 5 e 8, e lo sviluppo del porto di Trieste.

Alessandro Martegani