Il Messaggero Veneto 23-03-2002
La Regione punta alla riconversione economica e sociale delle aree con problemi strutturali e di degrado industriale
TRIESTE - Il nuovo obiettivo 2 individuato dall'Ue e co-finanziato in Friuli-Venezia Giulia solo dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) prevede interventi rivolti alla riconversione economica e sociale delle zone con problemi strutturali. Sono zone industriali in declino caratterizzate da problemi strutturali e occupazionali, zone rurali fragili ove diminuisce la popolazione o il tasso di disoccupazione è elevato, zone urbane caratterizzate da uno specifico degrado socio-economico e zone dipendenti in modo significativo dalla pesca.
Ciò, evidentemente, per evitare in tali aree l'interruzione improvvisa dell'aiuto comunitario e, quindi, consolidare i risultati degli interventi strutturali precedentemente realizzati. Anche l'attuazione di questa nuova fase programmatica è stata oggetto della predisposizione da parte della Regione del documento unico di programmazione (Docup) Obiettivo 2 per il periodo 2000-2006, la cui realizzazione sul piano operativo terminerà nel 2008. Le aree regionali interessate dall'azione del Docup Obiettivo 2 sono state: tutta la provincia di Trieste, con esclusione del centro città; larga parte della provincia di Gorizia (compreso il capoluogo) per oltre l'80% della popolazione residente, nel cui ambito ricadeva anche l'area di Monfalcone, ove si concentrava ampiamente l'attività produttiva locale; in provincia di Udine i Comuni di Cervignano del Friuli, San Giorgio di Nogaro e Torviscosa. Complessivamente il territorio regionale oggetto dell'intervento è stato pari a 595 km quadrati, con una popolazione di oltre 230 mila abitanti.
Gli indirizzi di intervento assunti dal programma, infatti, hanno riguardato il recupero di efficienza dei sistemi locali di trasporto; rafforzamento del tessuto produttivo della Venezia Giulia e della Bassa Friulana, in particolare per piccole e medie imprese; la promozione della nuova imprenditorialità e delle nuove imprese in settori complementari o alternativi allo sviluppo industriale (artigianato, turismo e servizi) la valorizzazione del polo scientifico triestino per avvicinare la ricerca all'industria; risanamento ambientale e riqualificazione urbana, anche per la valorizzazione turistica del territorio; valorizzazione del capitale umano, sia per accompagnare direttamente gli interventi operativi previsti in campo produttivo e infrastrutturale, sia per favorire più in generale stabilità e crescita occupazionale.
Il risultato dell'attuazione del Docup '97-'99 si riassume così: la spesa pubblica effettuata (regionale, nazionale e comunitaria), è stata, infatti, pari a 107,1 milioni di euro, risultando sostanzialmente equivalente a quella che era stata originariamente programmata; tale apporto pubblico ha finanziato direttamente o sostenuto con interventi agevolativi e di formazione specifica una massa di investimenti pari a oltre 260 milioni di euro. Di questi, quelli connessi a investimenti in attività produttive (industriali, artigianali, turistiche e di servizio) sono pari a oltre 191 milioni di euro, cui si aggiungono investimenti e spese per altri 25,2 milioni di euro dedicati a crescita innovativa e sviluppo della ricerca, sempre nel settore produttivo. Quattro soli dati appaiono sufficienti a illustrare l'essenza dell'impatto che in tale più ampio periodo ha avuto l'attuazione del Docup Obiettivo 2 sul territorio regionale: la spesa pubblica è stata pari a oltre 163 milioni di euro; gli investimenti complessivi determinati hanno superato i 403 milioni di euro e hanno riguardato circa 1.500 progetti, pubblici e privati, i cui effetti occupazionali sono stati la creazione o il mantenimento di almeno 5 mila unità di lavoro.