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Il Piccolo 21-12-2001

Superati gli scogli più insidiosi (sanità, assistenza, cultura), il Consiglio regionale si appresta a varare in giornata la legge

Finanziaria 2002, strada in discesa

Ma nella maggioranza rimangono tensioni evidenti, con la Lega che fa le bizze

Tagliati i 500 milioni di lire per l'istituto Caccia-Burlo di Trieste: Marini (Ccd) grida allo scandalo. Salvo in extremis il Festival della Fantascienza

TRIESTE È stata ieri investita da un'improvvisa fiammata polemica (e non già fra l'opposizione da una parte e la maggioranza dall'altra) la discussione della Finanziaria regionale 2002, che pure è filata via sostanzialmente liscia sì da farne prevedere la votazione finale già entro il pomeriggio di oggi. Spigolosa la parte riguardante la Sanità, l'assistenza e la famiglia, nonché in serata quella relativa alla cultura.

È rimasto addirittura «sconvolto», così ha dichiarato, il vicecapogruppo di Fi-Ccd, Bruno Marini, dalle brutali reazioni con cui parte della maggioranza ha accolto la proposta - controfirmata da Staffieri (Fi) - di assegnare 500 milioni di lire all'istituto Caccia-Burlo di Trieste per il completamento delle opere di manutenzione straordinaria delle vecchie case degli «sfrattati», opere previste da un accordo-programma approvato dalla stessa Regione.

L'assessore alle Finanze, Arduini (Ln), ha detto che non c'era copertura; l'assessore Seganti (Ln) si è offerta di reperire la relativa copertura sul capitolo dell'edilizia, di propria pertinenza; ma il suo segretario politico Zoppolato l'ha brutalmente stoppata con quello che Marini ha poi definito come un «autentico livore anti-triestino»; e anche il capogruppo forzista Ariis si è dichiarato contrario. Così ­ a conclusione di battibecchi e non avendo infine votato né la Seganti né Dressi (An), mentre Franzutti (Fi) si è espresso per il «no» ­ l'emendamento è stato bocciato per un solo voto.

Sempre nel campo dell'assistenza anche Molinaro (Cpr), a suo tempo firmatario della proposta modificativa della regola (voluta dalla Lega) secondo la quale non possono fruire dell'assegno per i nuovi nati le madri che non posseggano un certo reddito, ha contribuito stavolta alla bocciatura di un analogo emendamento proposto dalla Margherita. Invece, col maxi-emendamento, il Centrodestra ha fatto proprie le richieste delle opposizioni di aumentare di 8 miliardi il fondo per gli assegni di assistenza e cura degli anziani in casa; e di 4 miliardi il fondo per l'abbattimento delle rette di degenza per gli anziani non autosufficienti (così alle famiglie interessate l'assegno giornaliero verrà aumentato da 21 a 25 mila lire).

Approvata dalla maggioranza la spesa sanitaria ammonta a circa 3 mila miliardi di lire, per la cui copertura la Regione è stata autorizzata a stipulare un mutuo decennale di 196 milioni di euro. Così vengono ricapitalizzate le aziende sanitarie e ospedaliere per un totale di 100 milioni di euro; vengono previsti assegni di studio per i diplomandi infermieri (mentre un odg della maggioranza reca l'impegno di reperire ulteriori risorse per fronteggiare l'emergenza infermieristica); e viene maggiormente sovvenzionato l'Istituto «Rittmeyer» di Trieste, mentre 250 milioni di lire vanno all'Anfaas di Pordenone.

Con l'approvazione dell'articolo in materia di progettazione, tutela ambientale, edilizia e trasporti, è passata poi una norma ­ sollecitata dalle opposizioni e inserita dalla Cdl nel maxi-emendamento ‹ che permette la riapertura del bando per i mutui-casa dando la priorità a quanti hanno già acquistato l'alloggio o ne hanno iniziato i lavori sulla base della domanda fatta nel '99 e rimasta inevasa per esaurimento dei fondi. Salvo anche il Festival della Fantascienza di Trieste: nonostante il voto contrario della Lega, l'emendamento che gli assegna 150 mila euro è passato, per la soddisfazione dell'assessore Franzutti e del primo firmatario Marini.

Giorgio Pison