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Il Messaggero Veneto 09-12-2001

Da Roma 80 miliardi, la Sanità ne assorbe 50

TRIESTE - C'è anche l'Udinese tra le "vittime" dei tagli decisi dalla prima commissione integrata, che, nell'approvare la Finanziaria, si è limitata quasi esclusivamente ad un lavoro di potatura. Lira più, lira meno, sono stati recuperati 21 miliardi e mezzo, a fronte di incrementi di spesa modestissimi (come quello per le Pro loco, passate da un miliardo a un miliardo e mezzo, ovvero lo stanziamento dell'anno precedente).

Tra i tagli poco importanti, la posta di 200 mila euro, all' «European transport law», per studi e ricerche sui trasporti (una posta chiesta dall'Autorità portuale triestina), nonchè quella di 100 mila alla passerella ciclopedonale sul torrente Rosandra. Cassata anche la norma che prevedeva di finanziare (con i fondi della legislazione per lo sport) l'acquisto di mezzi e natanti ad uso esclusivamente sportivo. E quella che prevedeva un ulteriore intervento, per 261 mila euro, al fine di ripianare i debiti dell'Associazione allevatori. Seccamente dimezzati, inoltre i fondi destinati alle società professionistiche di serie A (l'Udinese e le due maggiori squadre di basket regionali): da 516 mila a 258 mila euro, nonché i soldi per l'Expo internazionale di Trieste, da un milione e 200 mila euro a 600 mila.

Cancellate completamente, invece, le due poste che si riferivano a finanziamenti decennali alla Società alpina delle Giulie, per il centro di accoglienza della Grotta Gigante (75 mila euro annui), e alla foresteria e centro congressi dell'Università di Udine al Castello di Villalta (150 mila euro annui), nonchè quella triennale (100 mila euro l'anno) per una convenzione Regione-Informest, per internazionalizzazione verso est dell'imprenditoria. Via anche mezzo milione di euro destinato ai guard rail. I ritocchi all'ingiù più pesanti li ha subito il comparto delle attività produttive, con il taglio di 350 mila euro destinati alla spa associata al World trade center, e dei 102 mila euro per il «Centro studi, ricerca e formazione sul settore terziario del Friuli-Venezia Giulia-Area 3, con sede in Trieste, per il perseguimento dei propri scopi statutari».

E ancora più pesante è la cancellazione della posta a favore di Promotur per la partecipazione alla formazione del capitale sociale della società "Cramars 121", costituita per la promozione e commercializzazione del prodotto turistico friulano: 1 milione e 905 mila euro in tre anni. Tra le cose ancora eliminabili (secondo le opposizioni, che hanno presentato emendamenti non accolti) la sistemazione del sagrato della basilica di Aquileia (500 mila euro in due anni), il milione e mezzo di euro per un piano generale di marketing strategico per l'aeroporto di Ronchi dei Legionari, il finanziamento per la nuova sede per il Wtc di Trieste (sempre un milione e mezzo di euro, ma in dieci anni).

E poi ci sono ancora i soldi per la «moderna strategia di rassicurazione della comunità civica», con i cittadini «coproduttori della sicurezza urbana», ovvero le ronde padane. Confermata la previsione di spesa fatta nella scorsa finanziaria (una quindicina di miliardi nel biennio). Per le minoranze (e anche per parecchi consiglieri di opposizione), si potrebbe rinunciare all'iniziativa, che non ha sortito sinora grandi risultati. Ma la Lega non ne vuol neppure sentire parlare.

Luciano Santin