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Il Messaggero Veneto 17-05-2002

L'assessore regionale ai trasporti a Roma per suggellare l'accordo con il ministro Pietro Lunardi

Ferrovie, si potenzia la rete friulana

Franzutti: oltre alla Lione-Trieste interventi sulle tratte per Udine e per Ronchi

TRIESTE - Importanti novità sul fronte delle infrastrutture ferroviarie inserite nella legge obiettivo. Oltre a quelle per la parte conclusiva della Transpadana, ad alta capacità Lione- Trieste, il piano Lunardi darà risorse aggiuntive: si parla di ulteriori due miliardi di euro, rispetto ai tre complessivi che ci si attendeva, ma potrebbero essere anche tre o quattro miliardi di euro in più.

Serviranno per riqualificare linee di collegamento all'asse principale, Venezia- Trieste, ad esempio la Udine-Palmanova, e Cervignano, le tratte da e per Latisana, la circonvallazione per l'aeroporto di Ronchi dei Legionari, tanto per citare alcuni degli interventi più attesi dagli utenti e dagli imprenditori. Si rivela quindi più ricco del previsto il paniere di opere pubbliche finanziate dallo stato che lunedì sarà definito in dettaglio a Roma fra l'assessore regionale alla viabilità Franco Franzutti e il ministero delle infrastrutture.

L'intesa che - come si è accennato - supererà con ogni probabilità i 5 miliardi di euro, invece degli attesi 3 miliardi di euro, sarà siglata entro giugno, fra il presidente della giunta Renzo Tondo e il ministro Pietro Lunardi. La buona sorte, fa capire Franzutti, non si è dimenticata del Friuli Venezia Giulia e se a questo si aggiunge l'encomiabile pressing dell'assessore, si può ritenere che il risultato di inserire numerose e importanti opere ferroviarie nel già noto pacchetto del Corridoio 5, sia un volano per lo sviluppo che non si può lasciar cadere per impreparazione o baruffe paesane.

L'assessore non vuole dare troppi dettagli sull'operazione, prima di essere rientrato dalla missione romana, ma è già certo che si potrà completare la circonvallazione ferroviaria attorno all'aeroporto di Ronchi, e costruire una rete fra tratte definite secondarie ma fondamentali per l'interconnessione ad esempio con l'interporto di Cervignano e lo scalo di Udine. Nella legge obiettivo c'erano già finanziamenti per circa 1,5 miliardi di euro, per la quadruplicazione della tratta ferroviaria Ronchi sud-Trieste, la penetrazione nord-ovest del capoluogo regionale, ovvero del collegamento dall' autostrada a Capodistria, la piastra logistica in territorio giuliano a servizio del corridoio 5. Accanto a queste grandi opere, che rientrano nelle 205 a livello nazionale, saranno possibili interventi per altri 1,3 miliardi di euro, a favore della tangenziale sud di Udine, di quella pordenonese, della variante di Tarvisio, della pedemontana Sequals- Gemona, la sistemazione della statale 56 Udine -Gorizia (il primo tratto fino a San Giovanni al Natisone rispetterà il tracciato storico, il successivo sarà su un nuovo sedime).

Per il ministero, aveva commentato di recente Franzutti, «la nostra regione è identificata ancora con il miracolo della ricostruzione post terremoto. Ci sfidano a sapere dimostrare che ne siamo ancora capaci, ma non rammentano che sono passati quasi trent'anni e i protagonisti di allora, politici e tecnici sono andati in pensione o non ci sono più». L'assessore ci tiene a rammentare che, prima di calcolare la valanga di miliardi di euro che starebbero per arrivare, è opportuno essere consapevoli che il governo non consentirà scarti fra il cronoprogramma di progetti e cantieri e l'avanzamento concreto dei lavori. «Non potremo cambiare una virgola,- ammonisce Franzutti, tanto per fare l'avvocato del diavolo,- il governo si impegnerà a darci tutti i soldi per le opere in elenco, e la Regione dovrà fungere da stazione appaltante al posto dello Stato. Ma se perdiamo i contributi chi pagherà?»

Maria Rita Branca