Il Messaggero Veneto 18-12-2001
Incremento del 7,1% contro il 2,1% della nostra regione
ROMA - Nei primi 9 mesi del 2001 le esportazioni italiane hanno registrato un aumento in valore del 5,2% rispetto allo stesso periodo del 2000. Lo rende noto l'Istat, segnalando che l'incremento più marcato si è registrato nel Mezzogiorno, con un +7,1%. In Friuli-Venezia Giulia le esportazioni sono aumentate del 2,1%, passando dai 12.720 miliardi di lire dei primi nove mesi del 2000 a 12.993 miliardi nei primi nove mesi del 2001. Dopo il Mezzogiorno, a seguire l'incremento maggiore delle esportazioni si è avuto nell'Italia nord-occidentale, con un +5,6% rispetto ai primi 9 mesi del 2000, seguita dal nord-est (+4,8%) e dal Centro (+3,7%).
In particolare, per ciò che riguarda il Sud si segnale la buona performance di Campania, con vendite oltre confine in crescita del 13% per un totale di 12.029,3 miliardi di lire), Molise (+10,1% e 800,1 miliardi di lire) e Abruzzo (+8,3% e 7.798,0 miliardi di lire). In controtendenza, invece, la Calabria che ha registrato un calo delle esportazioni pari al 15%, per un totale di 384,1 miliardi di lire. La flessione calabrese, continua l'Istat, è in gran parte imputabile al livello eccezionalmente elevato delle vendite di macchine e apparecchi meccanici registrato nei primi 9 mesi del 2000. Fra le isole, solo la Sicilia ha registrato un aumento delle vendite all'estero superiore alla media nazionale (+5,8% a fronte del +3,1% della Sardegna). Nell'Italia nord-occidentale, Lombardia e Liguria hanno fatto registrare aumenti superiori alla media nazionale, rispettivamente +5,9% (109.597,3 miliardi di lire) e +13,1% (5.631,4 miliardi di lire).
L'incremento della Lombardia, le cui esportazioni rappresentano il 28% del complesso nazionale, è stato sostenuto dai prodotti chimici e fibre sintetiche e artificiali, dai prodotti delle industrie metalmeccaniche e dalle apparecchiature elettriche e di precisione. In calo, invece, l'export valdostano, -0,9% per un totale di 556,3 miliardi di lire. Nell'Italia nord-rientale, solo il Veneto ha segnato un incremento superiore alla media nazionale (+5,7%), grazie al sensibile aumento delle esportazioni di prodotti dell'industria tessile e dell'abbigliamento, cuoio e prodotti in cuoio e di prodotti metalmeccanici. Fra le regioni dell'Italia centrale, spiccano le Marche e la Toscana con incrementi rispettivamente dell'8,8% e del 5,8%.
Nelle Marche l'aumento è stato determinato dalla crescita delle vendite in quasi tutti i settori, mentre in Toscana sono stati i prodotti tessili e l'abbigliamento a contribuire maggiormente alla buona performance. Nel Lazio si è invece registrato un calo del 3,5%, dovuto a una riduzione dell'export di autoveicoli e di prodotti chimici e fibre sintetiche ed artificiali. Nel terzo trimestre, le esportazioni, al netto della componente stagionale, hanno registrato rispetto al secondo trimestre 2001, una diminuzione dell' 1,7% nel Mezzogiorno (13.939,4 miliardi di lire), del 2,5% nel nord-ovest (53.066,1 miliardi di lire), del 3% nel Centro (20.881,5 miliardi di lire) e del 2,7% del nord-est (39.374,7 miliardi di lire).