Il Piccolo 09-01-2002
Raggiunto l'accordo fra Comune, Autorità portuale, Soprintendenza e Lloyd Triestino. Dipiazza: «Una delle più belle giornate da quando sono sindaco»
E l'architetto Botta si riserva di accettare l'incarico per il progetto dell 'insediamento in Porto Vecchio
Il rischio che il Lloyd Triestino lasci la città si è molto ridotto ma non è scongiurato del tutto. L'architetto Mario Botta, dopo il previsto incontro con il presidente della compagnia Pierluigi Maneschi, si è riservato di accettare l'incarico per il progetto dell'intervento in Porto Vecchio, chiedendo sei giorni di tempo.
Il clima che ieri mattina si respirava nel salotto azzurro del Municipio era all'insegna dell'ottimismo. E che qualcosa sia cambiato rispetto alle ultime settimane lo si è colto dalle parole di Maneschi: «Finalmente siamo arrivati a vedere qualcosa di positivo - ha sottolineato - grazie alla presenza di tutte le parti interessate. Tutte le divergenze sono state superate. Voglio fare un apprezzamento pubblico per l'architetto Botta - ha aggiunto - che oggi (ieri, ndr) mi ha affascinato. Probabilmente abbiamo la persona giusta per Trieste. Ci siamo trovati sulla stessa posizione per questo progetto. Mi auguro che fra una settimana accetti l'incarico: glielo darò volentieri. Evergreen così resterà a Trieste»
Parole che hanno rasserenato innanzitutto il sindaco Dipiazza. «Oggi (ieri, ndr) - ha dichiarato - è una delle più belle giornate da quando sono sindaco. Ho sentito la voglia di fare da parte di tutti. La positività era palpabile. Non si parlava più di cose formali». Il progetto a cui l'architetto Botta dovrebbe lavorare, una volta sciolta la riserva, riguarderà l'intera area data in concessione al gruppo Evergreen. Un intervento che comprende la nuova sede del Lloyd Triestino, l' albergo-foresteria, il centro congressi e il marina. E dalle parole di Botta, se non la certezza assoluta, è emerso quantomeno l' interesse ad impegnarsi su un'area che lo affascina: «Sono felicissimo di occuparmi del Porto Vecchio, non solo una parte storica di Trieste ma un quartiere straordinario per la posizione e l'affaccio sul mare. Il fatto che quest'area si sia assopita per molti anni - ha rilevato - è una forza. In molte parti d'Europa, infatti, le zone portuali dei docks sono state stravolte senza disporre di un piano generale. Il fatto importante è che qui c'è l'unità fisica del luogo».
Botta ha spiegato poi che il Porto Vecchio offre potenzialità straordinarie anche per la città, e che intende legare appunto alla città il piano che dovrebbe redigere, inserendo nell'area storica del porto attività ricreative, sportive e culturali. «E' un'occasione staordinaria - ha proseguito - perchè si tratta di una parte nuova di città dove la memoria gioca un ruolo importante. C'è poi il "motore" del Lloyd Triestino che si pone come elemento trainante del piano». Insomma, riesce difficile pensare che fra una settimana l'architetto Botta possa rifiutare l'incarico, anche perchè ha concluso il suo intervento affermando che «la voglia di fare c'è. Bisogna pensare a un piano con la prudenza dovuta. La città avrà da costruire una sua parte nuova per i prossimi dieci, vent'anni».
Sulla demolizione o meno del magazzino 2 è stato detto che è prematuro parlarne. Bisognerà vedere il progetto. Secondo il Soprintendente regionale Bocchieri, in certi casi il problema dei rigidi vincoli, posti sugli edifici dal sottosegretario Sgarbi, potrebbe essere superato: «Il Porto Vecchio va visto nell'insieme. L'importante è che sia un progetto di alta qualità architettonica». Un passo importante per il porto. Così ha definito l'incontro di ieri il presidente dell'Authority, Maresca, il quale, dando quasi per scontata l' accettazione da parte dell'architetto Botta, ha affermato che «è definitivo l'attecchimento di Evergreen a Trieste. Entro tre mesi avremo il piano e si saprà dove realizzare la nuova sede del Lloyd Triestino». Un investimento ingente, che Maresca ha rilevato servirà per il rilancio dell'intero porto e dei suoi traffici, aggiungendo che l'Autorità ha affidato alla dottoressa Monassi (a un passo per diventare direttore generale del Comune, ndr) l' incarico di seguire tutti gli interventi in Porto Vecchio, compreso quello di Evergreen.
Giuseppe Palladini