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Il Piccolo 24-06-2002

Oggi il cda della finanziaria regionale di cooperazione con l'Est europeo completerà la composizione dell'organismo di governo della società. «Sconfitti» i partiti

Esecutivo Finest, salvo il posto degli industriali

Tondo conferma: «Della Valentina non può essere escluso». A rimetterci una poltrona sarà la Lega Nord

TRIESTE - Caso-Finest: lo strappo tra politica e industriali non ci sarà. Piero Della Valentina, presidente degli imprenditori pordenonesi e unico rappresentante della categoria all'interno del consiglio di amministrazione della finanziaria regionale per la cooperazione con i Paesi dell'Est, oggi verrà designato quale componente del comitato esecutivo della società. Lo aveva promesso, proprio attraverso queste pagine, il presidente del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, che ieri ha confermato la decisione: «Nessun problema - ha detto, dall'alto del 68% di quote societarie detenute dalla Regione -: l'incarico a Della Valentina è certo. Non possiamo permetterci, soprattutto in una realtà come Finest, di snobbare l'industria». A «rimetterci» una poltrona per fare spazio all'autorevole personaggio della Destra Tagliamento dovrebbe essere la Lega Nord.

Intoppi dell'ultima ora non dovrebbero essercene. La nomina di Della Valentina scongiurerà di fatto il ripetersi dello «sgarbo» che la politica consumò poco più di un mese fa, lasciando fuori dal rinnovato consiglio di amministrazione del Mediocredito, per mere questioni spartitorie, addirittura il presidente della Federazione degli industriali regionali, Andrea Pittini. In quel caso erano seguite polemiche a non finire, che rischiavano di ripetersi adesso con Finest. L'antefatto risale a due settimane fa. Prima riunione dell'appena eletto cda della finanziaria di cooperazione con l'Est: i 17 membri, che rappresentano, oltre al socio di riferimento (la Regione Friuli Venezia Giulia, come già detto), anche la Regione Veneto, la Provincia di Trento, Veneto Sviluppo, Simest e vari istituti di credito del Triveneto, si apprestano a scegliere gli otto componenti del comitato esecutivo, la vera «stanza dei bottoni» della società.

Ricevono il «via libera» il presidente Paolo Petiziol, il suo vice Gian Alberto Medori, e poi per il Veneto Alessandro Giolai, per gli istituti di credito Lorenzo Pelizzo, per Simest Massimo D'Aiuto. E stop. Cinque nomi sul totale di otto. Mancano i tre in quota al Friuli Venezia Giulia. A chi chiede ragioni della nomina «monca» viene opposta un'imbarazzata spiegazione che parla di «semplice ritardo tecnico». In verità sotto c'è l'ennesimo braccio di ferro tra partiti, nessuno dei quali è disposto a cedere una poltrona. I posti vacanti nell'esecutivo sono tre. La logica del «manuale Cencelli» dice: uno tocca a Forza Italia, uno ad Alleanza nazionale, uno alla Lega Nord. Per gli industriali non c'è posto. Ma la «ferita» del Mediocredito è troppo fresca per sperare che non bruci spargendoci sopra del sale. Che si fa? Si rimanda.

Il pasticcio, naturalmente, resta riservato giusto per qualche ora. Poi esplode e finisce sui giornali. Gran parapiglia, sedato infine con la già citata dichiarazione di Tondo: «Anche a costo di scontentare qualcuno - dice il capo della giunta regionale - Della Valentina siederà al tavolo del comitato esecutivo di Finest. Garantisco io». E ieri il presidente ha ribadito le sue intenzioni.

Oggi, dunque, è il giorno della verità. Il consiglio di amministrazione si riunirà a Pordenone e completerà il quadro con i tre nomi mancanti e spettanti al Friuli Venezia Giulia. Oltre a Della Valentina, verranno indicati per Forza Italia il portavoce di Renzo Tondo, quell'Alessandro Colautti cui andrà anche la carica di «consigliere delegato» di Finest; e Gino Maniacco per Alleanza nazionale. La Lega Nord? Sarebbe stata invitata ad «accontentarsi» di avere già avuto la riconferma alla presidenza della società di Paolo Petiziol. Non è chiaro se il segretario regionale del Carroccio, Beppino Zoppolato, abbia già dato il «placet» a questa soluzione. Fatto sta che, per dirla con le parole di Tondo: «Si va avanti. Comunque». Tra l'altro oggi il cda di Finest dovrebbe in qualche maniera chiudere anche la polemica che ha visto per settimane sul fronte degli scontenti la Regione Veneto: il vicepresidente Gian Alberto Medori (in quota alla Regione contermine, appunto) dovrebbe ricevere ampie deleghe per gestire il più autonomamente possibile la «sezione speciale», in pratica la «filiale» veneta della finanziaria. Tutti contenti? Staremo a vedere...

Alberto Bollis