Il Piccolo 14-10-2001
La federazione del Fvg vuole il libero mercato
PORDENONE «Vendere al più presto tutte le Genco, abbassare la soglia di accesso al libero mercato, costruire nuove centrali pulite e nuove linee di importazione e trasmissione. Nella sostanza, a governo e Parlamento, chiediamo di metterci più energia». Il presidente della Federazione degli artigiani del Friuli-Venezia Giulia, Fulvio Bronzi, riassume così le richieste che il comparto ha già presentato sul tema dell'energia elettrica, e annuncia l'avvio della campagna promossa dalla Confartigianato mirata alla «piena liberalizzazione del mercato energetico» che in Italia espone i costi più elevati d'Europa traducendosi «in una vera e propria tassa di non competitività».
È vero che Consiglio dei ministri ha approvato il decreto che sblocca la costruzione di nuove centrali elettriche, in Italia ferme da 20 anni e istituire nuove centrali significa più capacità produttiva e più concorrenza, con effetti benefici sui prezzi. «Il varo del decreto è un passo significativo - riconosce il segretario regionale Maurizio Lucchetta - mancano però ancora altre condizioni per realizzare la liberalizzazione dell'energia e consentire l'effettiva riduzione delle tariffe elettriche di imprese e famiglie».
Quindi: massima accelerazione sull'attuazione del decreto e grande impegno nella direzione del completare l'apertura del mercato e diminuire così il costo dell'elettricità che per le piccole e medie imprese è superiore del 30% rispetto alle grandi industrie e di quasi il 50% rispetto alla media degli altri Paesi Ue. «Solo per l'artigianato - sottolinea Fulvio Bronzi - questo divario si traduce in una 'tassa di non competitività' di circa 1.000 miliardi annui di maggiori costi rispetto alle altre imprese europee».
«Occorre - sostiene Lucchetta - rimuovere ogni barriera all'ingresso delle piccole imprese nel mercato libero dell'energia». Per consentire ai piccoli imprenditori di acquistare elettricità a prezzi più convenienti è indispensabile allargare e qualificare l'offerta dei fornitori, accelerare la vendita delle tre Genco (le società create dall'Enel per dismettere centrali per una potenza complessiva di 15 mila megawatt) e intervenire sull'ammodernamento delle reti di trasmissione e sul potenziamento delle linee di importazione di elettricità.
Elena Del Giudice