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Il Messaggero Veneto 04-04-2002

«Energia, la liberalizzazione del mercato non c'è»

I vertici dell'Assindustria si dicono delusi e reclamano una nuova normativa per l'ambiente

UDINE - "Ambiente, energia e infrastrutture sono divenuti centrali per lo sviluppo e la competitività delle imprese. Per la loro trasversalità interessano il sistema industriale nel suo complesso, necessitando sempre più di un'azione di rappresentanza forte, coordinata ed univoca". Parole di Giuseppe Morandini, presidente regionale di quel Comitato Piccola Industria della Federazione Industriale del Friuli Venezia Giulia che ha organizzato questo pomeriggio a Palazzo Torriani un apposito incontro per illustrare l'impegno che Confindustria ha sviluppato sulle tre tematiche assieme alle strutture territoriali nella logica di "fare quadrato". Prova ne è che sono intervenuti al convegno anche il vice-presidente di Confindustria Nicola Tognana con tre dei suoi più diretti collaboratori dell'Area Competitività (Massimo Beccarello, Giancarlo Coccia e Giuseppe Mele); il presidente dell'Assindustria friulana Adalberto Valduga e il presidente del Comitato Piccola Industria friulano Adriano Luci.

Nel suo intervento Morandini ha portato alcuni spunti di riflessione alla discussione elogiando l'operato dei Consorzi tra imprese per abbattere i costi dell'energia elettrica; proponendo il riordino della normativa ambientale; auspicando uno strumento programmatico regionale che elimini le incompatibilità fra attività di produzione e insediamenti abitativi e che colmi le carenze di viabilità all'interno dei distretti industriali ed i relativi collegamenti con il resto del territorio.

Tutte priorità di cui si è fatto portavoce anche Valduga che ha sottolineato come tutte le aziende friulane siano oramai sensibili alle problematiche ambientali: "Intervenire sull'ambiente è essenziale per lo sviluppo dell'impresa" - ha detto il presidente dell'Assindustria che si è pure dichiarato deluso della "falsa" liberalizzazione del mercato dell'energia e ha rilanciato le aspettative dell'Associazione sul riordino della legge per l'area di confine anche in relazione ai necessari interventi infrastrutturali di collegamento verso l'Est.

Dal canto suo, Tognana, promotore del progetto "Ecoimpresa" finalizzato a far crescere in modo esponenziale il numero di aziende certificate ambientalmente, ha spaziato a tutto campo sulla politica industriale di Confindustria. "C'è necessità - ha evidenziato - di cambiare modello di sviluppo: il nord-est ha bisogno di puntare soprattutto sulle imprese ad alto valore aggiunto". Poi ha elencato le riforme di cui il Paese ha bisogno per restare competitivo: dal mercato del lavoro al sistema pensionistico, dal fisco, al mercato dell'energia. "Su tutti questi punti - ha rimarcato Tognana - stiamo ancora aspettando che il Governo mantenga le sue promesse di cambiamento".

Al termine del dibattito in sala è stato Adriano Luci a concludere i lavori del convegno. Il suo è stato un accorato appello affinché il dialogo tra pubblica amministrazione e impresa, in tema di reati ambientali, sia incentrato, senza preconcetti o criminalizzazioni a priori, sulla sostanza e non sulla forma.