Prossime manifestazioni
Trieste Tolmezzo |
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Quella di Padova sarà la ventesima
violazione dell'attuale legge sulla droga di Rita Bernardini che può
presentare questo bilancio complessivo delle iniziative nonviolente:
· Una condanna definitiva a quattro mesi di reclusione (assieme a Pannella, Della Vedova, Pinto, Vigevano) - Roma, Porta Portese 1995· Una condanna in appello a due mesi e 20 giorni sostituiti con pena pecuniaria (promosso ricorso in Cassazione) - Roma, Via del Corso 1997· Una condanna in primo grado a 2 mesi e 20 giorni e 520 € di multa, convertiti in 3.168 € di multa (promosso appello) - Roma, Piazza Navona 1997· Un'assoluzione "perché il fatto non sussiste" - Milano 1997· Un'assoluzione "perché il fatto non sussiste" (appello del PM) - Genova 2000 · Un decreto penale di condanna al pagamento di 2.723 €, corrispondenti a circa 60 giorni di reclusione; presentata opposizione: udienza fissata nel febbraio 2005 - Siena 2002· Per tutte le altre violazioni, indagini o processi in corso (Potenza, Matera, Pistoia, Rimini, Cremona, Piacenza, Pisa, Ravenna, Palermo, Avellino · Divieto di candidatura a tutte le elezioni amministrative (regionali, comunali, provinciali, circoscrizionali) |
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I radicali, gli antiproibizionisti, hanno scelto e scelgono la strada della nonviolenza e della disobbedienza civile, delle autodenunce e dei processi. Sono decine, nel silenzio della stampa di regime, i processi in corso a militanti e dirigenti radicali per le disobbedienze civili sulla droga. Già nel ‘75 Marco Pannella costrinse le forze dell’ordine ad arrestarlo, fumando pubblicamente uno spinello; dal carcere organizzò la mobilitazione per far discutere la proposta di legge di non punibilità per il consumo personale di droga. Dopo qualche mese la legge fu approvata. Oggi, con il disegno di legge Fini, si vuole invece ulteriormente rafforzare la logica proibizionista. |
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“[...] io credo che non abbiamo il diritto di usare la forza, direttamente o indirettamente, per impedire ad un altro uomo di suicidarsi, figuriamoci di consumare alcol o droghe. Riconosco senz'altro che l'aspetto etico è complesso, e che uomini di buona volontà potrebbero non essere d'accordo. Per fortuna non abbiamo bisogno di risolvere l'aspetto etico, per essere d'accordo su una politica. Il proibizionismo è un tentativo di soluzione che rende le cose peggiori sia per il tossicodipendente sia per tutti noi. Quindi, anche se si considera l'attuale politica sulle droghe giustificata dal punto di vista etico, la convenienza dovrebbe farla considerare del tutto insensata.” Milton Friedman, “Proibizionismo e droghe” in “Newsweek”, 1 maggio 1972 |
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Firma su www.antiproibizionisti.it la proposta di revisione dei trattati internazionali promossa dalla Lega Internazionale Antiproibizionista. |
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