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Il Piccolo 18-06-2002

Roma ha ufficializzato il trasferimento di alcune importanti deleghe a partire dal 29 giugno

Devolution, l'energia passa alla Regione

TRIESTE - A partire dal 29 giugno prossimo saranno trasferite dallo Stato alla Regione sostanziali competenze in materia di ricerca, produzione, trasporto e distribuzione di qualunque forma di energia. Lo stabilisce il decreto legislativo 110/2002 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 14 giugno che prevede, inoltre, il trasferimento alla regione di tutte le risorse e le funzioni amministrative del frie. Lo stato continuerà ad esercitare alcune funzioni a tutela dell'unità giuridica ed economica del sistema - osserva l'assessore regionale alle Finanze e alla Programmazione Pietro Arduini - ma dovrà anche trovare un accordo con la Regione per quanto concerne la costruzione di mega-impianti di produzione energetica, di elettrodotti ad alta tensione, di oleodotti e gasdotti di interesse nazionale, oltre che per iniziative concernenti la prospezione, la ricerca e la coltivazione di idrocarburi in terraferma e lo stoccaggio di rifiuti radioattivi«.

In assenza di un'intesa, il presidente della Regione parteciperà alle sedute deliberative del Consiglio dei ministri e sarà, pertanto, parte attiva nella procedura d'avvio di qualsiasi azione relativa a tali argomenti. »La Regione potrà quindi concretamente attuare una propria politica nel settore energetico - osserva Arduini - per raggiungere obiettivi di qualità in tutti i comparti della filiera energetica«. L'impegno, in termini politici e di risorse umane, finanziarie, strumentali ed organizzative, è rilevante, per cui occorre procedere con la definizione di una politica di settore e di un piano programmatico attraverso la formalizzazione di una legge regionale sull'energia che, come ricorda Arduini, è già in fase di avanzata predisposizione da parte dell'ufficio di piano.

«Una legge che consenta di cogliere - nota l'assessore - tutte le opportunità offerte dalla riforma regionale appena varata e dalla recente riforma costituzionale e di delineare una programmazione energetica regionale realmente strategica per il territorio e non meramente attuativa delle scelte nazionali.»

Il medesimo decreto legislativo trasferisce inoltre alla Regione le funzioni amministrative relative al frie, che continuerà ad operare in questa fase transitoria in conformità alla normativa vigente nei limiti già autorizzati dalla commissione europea. Con l'entrata in vigore del provvedimento, il 29 giugno prossimo, la regione subentrerà allo stato nei rapporti giuridici attivi e passivi, compresi i mutui in essere e le convenzioni con le banche vigenti e in scadenza a fine anno.

«In pratica - osserva Arduini - passeranno alla Regione la titolarità e la gestione di risorse già operanti sul territorio e l'amministrazione regionale si adopererà per garantire la continuità dei flussi finanziari al sistema produttivo da parte di questo strumento agevolativo, ritenuto essenziale per lo sviluppo dell'economia regionale».

L'effettiva consistenza della quota statale del fondo (nell'ordine previsto di 420 milioni di euro, oltre 810 miliardi di lire) sarà attestata da un apposito verbale del comitato di gestione, il quale resterà in carica fino all'insediamento del nuovo organo di amministrazione, che verrà nominato con una apposita legge regionale il cui schema è già in corso di predisposizione da parte della direzione regionale alle finanze.