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Il Messaggero Veneto 06-05-2002

Bilancio record per la banca della città ducale, ma il mondo economico regionale registra un clamoroso ritiro

La Deutsche bank lascia il Friuli

Il colosso tedesco cambia piani. Pelizzo per acclamazione resterà alla guida della Cividale

CIVIDALE - L'alleanza con la Deutsche Bank, a seguito del mutamento di indirizzi strategici da parte del gruppo tedesco, è destinata nel breve termine al ridimensionamento (con la progressiva riduzione della partecipazione dal 30 al 10%) e in una fase successiva, ma verosimilmente abbastanza prossima, alla cessazione. Il colosso tedesco, dopo una breve esperienza di partneriato con una delle pochissime banche locali rimaste autonome, si accinge a lasciare il Friuli. E' stata sancita la ricomposizione della vertenza che da alcuni anni vedeva contrapposti l'attuale Consiglio d'amministrazione e un nutrito gruppo di soci, costituitisi in Associazione soprattutto per contrastare l'operazione Deutsche Bank, da essi valutata in termini negativi.

E' stato acquisito un sovraprezzo di circa 3 miliardi di lire nel passaggio del pacchetto azionario del 10% dalla banca tedesca alla Cattolica Assicurazioni, rilevato per 35 miliardi e rivenduto per 38. Infine è stato riconfermato per acclamazione, quale consigliere, il dottor Lorenzo Pelizzo, in scadenza di mandato, mentre la scontata conferma alla presidenza per il prossimo triennio, nel segno della continuità, è demandata, per statuto, alla prima convocazione del nuovo Consiglio d'amministrazione. Queste le novità di maggior rilievo emerse dall'assemblea ordinaria della Banca Popolare di Cividale, svoltasi ieri mattina nella ex chiesa di San Francesco alla presenza di 431 soci (sul totale di 8.653) portatori di 487 voti.

La ridiscussione del rapporto con la Deutsche Bank è conseguente al mutamento di strategia del gruppo tedesco, orientato a dismettere le proprie partecipazioni in alcuni settori operativi, tra cui le assicurazioni e il parabancario (leasing e factoring), proprio quelli che avevano motivato e determinato l'accordo. Da qui la decisione, presa di comune accordo, di ridurre gradualmente la sua quota azionaria del 30%: la prima tranche del 10% è stata già rilevata, come detto, dalla Cattolica Assicurazioni; la seconda, della stessa entità, sarà acquisita dalla Popolare di Cividale Scarl (cioè la capogruppo, che in tal modo eleverà la sua percentuale di controllo dal 70 all'80%) mentre la terza resterà in temporaneo parcheggio, in attesa che il gruppo tedesco decida se mantenerla o disfarsene, in relazione al tipo di alleanze che la Cividale intenderà stringere e al settore di operatività (concorrenziale o meno) del nuovo socio.

Superata questa fase di transizione, l'orientamento strategico della Banca di Cividale per i prossimi anni è chiaro: passare dagli accordi puramente commerciali a quelli di partecipazione. Il partner ideale dovrà avere una presenza significativa nel panorama creditizio nazionale, dovrà offrire prodotti e servizi con elevati contenuti qualitativi, in linea con l'evoluzione in atto nel settore creditizio (banche universali) e dovrà disporre di una rete di sportelli ben ramificata, ma tale da non creare sovrapposizioni con quelli facenti capo all'Istituto cividalese. Resta pienamente valido, come ha tenuto a ribadire il presidente Lorenzo Pelizzo nel corso della relazione, il progetto varato nella "storica" assemblea del 30 aprile 2000, la quale sancì lo scorporo dell'attività bancaria e il suo trasferimento nell'allora neo costituita società per azioni, controllata al 70 per cento dalla capogruppo Banca Popolare Cooperativa. L'operazione di sottile ingegneria finanziaria si è dimostrata valida in quanto ha garantito "la massima autonomia possibile" e allo stesso tempo ha evitato ogni rischio di scalate ostili.

L'assemblea ha dimostrato di condividere i contenuti della relazione presentata dal presidente ed ha approvato per acclamazione sia il bilancio 2001, sia la riconferma dei tre consiglieri in scadenza: Lorenzo Pelizzo, Redento Vazzoler e Luciano Locatelli. Nella prossima prima riunione il Consiglio appena ricostituito provvederà alla nomina del presidente, ma si tratta di una pura formalità, in quanto la reinvestitura di Pelizzo è scontata. I dati contabili (da noi già anticipati) sono sostanzialmente in linea con quelli dell'anno precedente, pur "in un contesto economico contrassegnato da una sfavorevole congiuntura" Alla luce dei risultati conseguiti il dividendo assegnato ai soci è stato fissato in 0,50 euro per azione. Il patrimonio netto è di poco inferiore a 50 milioni di euro (95 miliardi di lire). La Banca di Cividale conserva l'autonomia e rimane artefice del proprio futuro. Nel corso del dibattito che ha preceduto il voto, numerosi sono stati gli interventi dei soci. Particolarmente qualificato e apprezzato quello di Gabriele Drigo, presidente dei giovani industriali friulani, il quale, rimarcando la "lontananza" dei grandi gruppi bancari dalle piccole e medie imprese friulane, ha auspicato il mantenimento dell'autonomia "di rito cividalese".

Abbondio Bevilacqua