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Il Piccolo 18-01-2002

L'ipotesi emersa durante un incontro fra il ministro della Giustizia Ivan Bizjak, il prete italiano e il parroco di Portorose Franz Prelc

Detenuti sloveni nelle comunità di don Gelmini

PORTOROSE - Preoccupante impennata della tossicodipendenza, specie negli ultimi cinque anni, anche nelle case di pena slovene. La delicata tematica è stata affrontata in questi giorni nel corso di un incontro dal ministro di Grazia e Giustizia, Ivan Bizjak, con don Pierino Gelmini, il coraggioso sacerdote italiano che, negli ultimi quindici anni, ha fondato in tutto il mondo oltre duecento comunità-incontro per il recupero dei tossicodipendenti, tra le quali quattro in Slovenia, e don Franz Prelec, parroco di Portorose, che finora ha svolto un ruolo pionieristico, specie nei tre comuni della fascia costiera, per aiutare soprattutto i giovani a uscire dal tunnel della droga.

Nell'incontro è stato fatto presente che nell 'ultimo anno, 1203 sono stati complessivamente i carcerati rinchiusi nei penitenziari sloveni. Di questi all'incirca il 20% fa uso di stupefacenti. In altre parole, tuttora ogni quinto detenuto è un tossicodipendente. Stando al parere degli esperti si tratta di una percentuale molto alta che in questo momento pone la Slovenia all'undicesimo posto in questa poco edificante graduatoria. Le statistiche indicano ancora che dal 1997 ad oggi questa percentuale è aumentata di quasi il 30%. Cinque anni fa, infatti, i carcerati tossicodipendenti in Slovenia erano poco più di un centinaio contro i quasi duecentocinquanta che attualmente scontano la pena.

La maggior parte dei detenuti che fanno uso di droghe è composta da uomini la cui età si aggira tra i 19 e i 49 anni, ma ci sono anche donne dai 24 ai 36 anni. Nel corso del dibattito è stato rilevato, tra l'altro, che l'attuale legislazione in Slovenia non prevede che i detenuti tossicodipendenti si possano curare in carcere. Però, lo scorso anno, i collegi giudicanti di cinque tribunali circondariali hanno deciso che dodici tossicodipendenti, dopo aver scontato la pena, dovranno sottoporsi obbligatoriamente a speciali terapie di disintossicazione. In questi casi potrebbero risultare preziose le esperienze finora maturate proprio nelle quattro comunità-incontro costituite finora in Slovenia da don Pierino Gelmini, delle quali tre si trovano nel litorale sloveno.

r. s.