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Il Messaggero Veneto 27-11-2001

DANIELI: Oltre 1.900 miliardi di ordini

L'ultimo bilancio conferma la solidità dell'azienda friulana

BUTTRIO - Il gruppo Danieli di Buttrio, che con l'acquisizione del gruppo di Linz consoliderebbe il suo primato mondiale nell'impiantistica siderurgica ha chiuso l'ultimo esercizio con un utile di 20 miliardi in calo rispetto ai 43 dell'esercizio precedente, ma per le conseguenze della crisi del mercato mondiale dell'acciaio. Stesso andamento anche nella capogruppo il cui risultato è stato di 10 miliardi rispetto ai 24 dell'anno precedente. La flessione si spiega con le difficoltà che hanno investito il mondo dell' acciaio rallentando le decisioni di investimento da parte dei colossi siderurgici e, quindi, la domanda di nuovi impianti. Un riflesso delle difficoltà del momento si intravede anche nella flessione del portafoglio ordini, calato da 2.307 miliardi al 30 giugno 2000 a 1.916 miliardi alla stessa data del 2001, che assicura pur sempre un orizzonte "sereno" per l' anno in corso.

Al 30 giugno il valore della produzione del gruppo (3.026 dipendenti, 1.771 dei quali della capogruppo Danieli), esportata al 98%, ha toccato i 1.875 miliardi di lire (in crescita rispetto ai 1813 del 2000), mentre quelli della capogruppo i 1.443 miliardi. L'investimento in ricerca è stato pari a 64,5 miliardi a fronte di un programma triennale di 360.

«Abbiamo preferito mantenere gli impegni assunti sul fronte della ricerca e degli investimenti - aveva spiegato l'amministratore delegato Giampietro Benedetti: rispettivamente 66 e 61 miliardi, belle cifre con i tempi che corrono». Perché l'importante - aveva aggiunto - è tenere la pole position per potere scattare in testa quando tornerà il sereno. «Il peggio di questa crisi, più cruda del previsto, deve ancora venire. La tragedia dell'11 settembre in America l'ha enfatizzata, ma a determinarla sono stati ben altri fattori, ossia i fondamentali dell'economia mondiale, che nell'America del Nord è piatta, nell'America Latina vivacchia, nell'Europa è scolorita. Tira soltanto in Cina e si difende in Corea». Ma Benedetti si era detto certo che «l'acciaio lieviterà nel momento in cui il Pil avrà superato la soglia del 3%.