Il Piccolo 24-03-2002
Il presidente dell'Authority Maresca ribadisce la necessità di incentivare i traffici via mare. Dressi: «L'allargamento a Est è anche una svolta culturale»
«Potrebbe seguire gli sviluppi del progetto, in affiancamento all'Ince»
Istituire a Trieste, in affiancamento all'Iniziativa centro europea (Ince), una speciale segreteria, con lo specifico compito di seguire da vicino gli sviluppi relativi alla realizzazione del Corridoio 5. E' questa la proposta che l'ambasciatore italiano presso l'Unione europea, Umberto Vattani, ieri a Trieste in occasione del secondo atto dell'incontro sull'allargamento a Est dell'Europa, organizzato dalla giunta nazionale della Confartigianato, ha lanciato ufficialmente
«Siamo consapevoli dell'importanza che riveste, per l'economia di Trieste e dell'intero Nord Est - ha precisato - la realizzazione di quella grande autostrada dei traffici fra Est e Ovest rappresentata dal Corridoio 5. Quale sede migliore di Trieste, dunque, per l'insediamento di una segreteria operativa - ha aggiunto - che possa stimolarne i progressi, seguirne gli sviluppi, formulare proposte ed effettuare i necessari controlli». Parlando dell'allargamento a Est dell'Ue Vattani ha sottolineato che l'Europa tornerà presto a respirare con due polmoni, quello dell'Occidente e quello dell'Oriente». L'allargamento comunitario, sempre secondo l'ambasciatore italiano presso l'Ue «rappresenta una straordinaria opportunità per il modello italiano dei distretti e della piccola e media impresa».
Prima di lui, sulla validità complessiva del piano di allargamento verso Est si era espresso anche il presidente nazionale della Confartigianato, Luciano Petracchi. «Sono centinaia le imprese di ogni dimensione - ha dichiarato - che hanno avviato proficue iniziative imprenditoriali, soprattutto con la Romania. Si tratta ora di creare i presupposti affinché anche quelle del Friuli Venezia Giulia possano fare altrettanto». «Si tratta di una grande opportunità - ha aggiunto Petracchi - per quanto il processo sia da governare. Non va dimenticato infatti che in questa fase, che precede l'ingresso vero e proprio, le imprese dei Paesi candidati godono di una situazione di favore e non hanno, dall'altra parte, tutti i limiti che invece ingabbiano le imprese italiane. Va allora individuato - ha concluso il numero uno della Confartigianato - un meccanismo di sostegno alle aziende che operano sul confine dell'Unione europea».
Maurizio Maresca, presidente dell'Autorità portuale, ha ribadito che «è fondamentale lo sviluppo dei traffici via mare, con il porto di Trieste chiamato ad assumere un ruolo principale, nel tentativo di sottrarre volumi ai grandi scali del Nord». L'assessore regionale Sergio Dressi ha parlato infine di «processo di liberalizzazione dell'economia ancora parzialmente da attuare nei Paesi candidati. Si tratta di un cambiamento - ha dichiarato Dressi - che riguarda essenzialmente l'aspetto culturale, e che non va trascurato, assieme a quello che concerne la realizzazione delle infrastrutture di collegamento».