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Il Piccolo 29-12-2001

Viceministro di Lubiana dall'assessore Franzutti: autoporto misto a Fernetti e stazione unica Opicina-Sesana

Corridoio 5, patto con la Slovenia

C'è una pregiudiziale italiana: alzare le tariffe delle ferrovie d'oltreconfine

Anche la Slovenia vuole mettersi a correre sul Corridoio 5 e per non restare ai margini dell'Europa ha bisogno di una collaborazione piena, in particolare con il Friuli Venezia Giulia. Per poterlo fare però deve liberarsi di un ingombrante scheletro nell'armadio: le tariffe delle ferrovie slovene che sulla tratta Villaco-Capodistria sarebbero inferiori del 60 per cento a quelle praticate dalla società Alpe Adria sul tratto Villaco-Trieste.

Il viceministro dei Traporti della repubblica di Slovenia è stato dunque ieri a Trieste per incontrare l'assessore regionale alla viabilità, Franco Franzutti. Secondo l'interpretazione data in ambienti regionali, sarebbe in qualche modo venuto, «a Canossa». La legge obiettivo recentemente approvata in Italia ha infatti stanziato 12 miliardi per la progettazione del tratto dell'Alta velocità tra Ronchi Sud e Trieste. La Slovenia rischia ora di trovarsi attardata e nel contempo teme di venir sempre più prepotentemente rissucchiata nell'orbita austro-tedesca.

Il rappresentante del governo di Lubiana si è trovato dunque d'accordo nel caldeggiare l'istituzione di un gruppo di lavoro misto italo-sloveno sulle problematiche del Corridoio 5 e in particolare sulla progettazione coordinata dei due tratti di congiunzione, da Ronchi sud al confine, e dal confine a Divaccia che possa contribuire a far avanzare rapidamente il progetto. Nei primi giorni di febbraio si incontreranno il ministro italiano per le infrastrutture, Pietro Lunardi e il suo omologo sloveno e verrà insediato il gruppo di lavoro misto.

Già ieri sono state poste le basi per due importanti realizzazioni per evitare oltretutto che la caduta delle barriere confinarie con l'ingresso della Slovenia nell'Unione europea provochi ripercussioni negative in particolare dal punto di vista occupazionale. Si è deciso così che le stazioni confinarie di Opicina e di Sesana saranno unificate e che le operazioni doganali potranno avvenire in questo sito, il che permetterà di ridurre di almeno mezz'ora gli attuali tempi di percorrenza della tratta. Ancora, verrà varato un progetto di riqualificazione dell'autoporto di Fernetti con il principale obiettivo di salvaguardare 400 posti di lavoro. I servizi (albergo, docce, bar, ristorante) e le operazioni doganali verranno unificati come avviene già adesso a Pontebba. I camionisti provenienti dai paesi extracomunitari potranno scegliere questo autoporto italo-sloveno come punto di sdoganamento. La riconversione potrà entrare in un progetto europeo Interreg e attingere a fondi Ue nel momento in cui la Slovenia sarà entrata in Europa.

La collaborazione tra i porti di Trieste e di Capodistria è stato un altro punto focale dell'incontro di ieri. «Ho ricordato al rappresentante del governo sloveno - precisa l'assessore Franzutti - che nel febbraio prossimo saranno trascorsi tre anni dalla preadesione della Slovenia all'Ue e da allora Lubiana sarà obbligata ad adottare le norme sulla concorrenza all'interno dell'Ue previste dall'articolo 65 del trattato di Roma che dice che non possono venir applicate tariffe diverse per servizi omologhi.» Il riferimento è al servizio ferroviario per il porto di Capodistria recentemente potenziato dalle ferrovie slovene sulla tratta Villaco-Capodistria per la quale vengono offerte tariffe inferiori di circa il 60 per cento rispetto a quelle che la società Alpe Adria pratica per il collegamento Villaco-Trieste. L'Authority del Porto di Trieste sostenendo che la differenza produce effetti distorsivi del mercato sottraendo traffico allo scalo triestino a favore di quelllo capodistriano, ha avviato una procedura per verificare i comportamenti della Luka Koper dal momento che la sua controllata Tict gestisce da un anno il Molo settimo.

«Sono problemi da affrontare perchè si possa parlare di collaborazione piena», ammonisce Franzutti e annuncia anche un incontro in sede tecnica con le stesse Ferrovie slovene oltre a un confronto, già nei primi giorni dell'anno prossimo, con quelle austriache.» Quanto alla rete stradale, Trieste conta di completare in pochi anni la grande viabilità con i tratti Lacotisce-Rabuiese e Cattinara-Padriciano, mentre la Slovenia sta accelerando sull'asse costiero, trovandosi in maggiori difficoltà nel tratto verso Senosecchia.

Silvio Maranzana