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Il Piccolo 15-09-2001

ZAGABRIA Incontro nella capitale croata tra i Presidenti sloveno e croato che hanno parlato dei rapporti bilaterali

Confini, Kucan spinge per l'accordo

E Mesic auspica soluzioni che siano in grado di «favorire l'una e l'altra parte»

ZAGABRIA - Un incontro durato non più di mezz'ora, ma che è servito a smussare almeno una piccola parte dei problemi che turbano tuttora i rapporti tra Slovenia e Croazia. I presidenti dei due Paesi, Milan Kucan e Stipe Mesic, hanno avuto ieri un breve colloquio a Zagabria, soffermandosi sui rapporti bilaterali e sull'attuale momento politico sulla scena internazionale. Al termine della visita di lavoro, Kucan ha ribadito per prima cosa di essere convinto che Lubiana e Zagabria risolveranno i loro contenziosi senza ricorrere ad arbitrati internazionali. «Il nodo dei confini, specie di quello marittimo ­ ha detto Kucan ­ resta una questione non facilmente risolvibile e alla quale sono legate forti emozioni. Le due parti dovrebbero cessare di preoccuparsi per quello che hanno perduto con l'intesa, rivolgendo invece le attenzioni verso quello che hanno ricevuto. Voglio ora rilevare la responsabilità dei parlamentari sloveni e croati, attesi alla ratifica dell'accordo siglato dai premier Drnovsek e Racan».

Kucan, nel rimarcare che i rapporti tra Slovenia e Croazia sono molto buoni e amichevoli, ha dichiarato inoltre che le questioni ancora aperte debbono essere risolte da Zagabria e Lubiana e senza alcun «intervento» della comunità internazionale.

«Se sapremo porre ad acta la centrale nucleare di Krsko e la questione dei confini ­ ha aggiunto ­ dimostreremo di essere due Paesi maturi e pronti per essere accolti nelle istituzioni euroatlantiche. Non dobbiamo oberare la comunità internazionale con i nostri problemi».

Il presidente croato Mesic ha dapprima rilevato che egli e il collega Kucan hanno condannato con fermezza gli attacchi terroristici contro gli Stati Uniti. «Abbiamo preso visione dei rapporti bilaterali, constatando di avere atteggiamenti identici. L'intesa sui confini? Tutto dipenderà dall'evolversi della situazione al Sabor, il nostro parlamento. Dobbiamo optare per quelle soluzioni in grado di favorire l'una e l'altra parte».

Sia Kucan e Mesic si sono impegnati ­ dall'alto dell'autorità che deriva dal loro ruolo istituzionale ­ di influire sulle opinioni pubbliche dei rispettivi Paesi, affinché abbia a cessare la politicizzazione dei contenziosi, per fare spazio ad argomenti che mettano in risalto le soluzioni avanzate dai due governi. Dopo l'incontro, i due capi di Stato hanno assistito a Zagabria all'inaugurazione del centro commerciale della slovena Mercator. Il complesso si estende su un'area di 40 mila metri quadri e per la sua realizzazione sono stati impegnati 45 miliardi di lire. Si tratta del maggiore investimento sloveno in Croazia da quando Zagabria si è staccata da Belgrado.

a.m.